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Sabato, 27 Aprile 2024
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All'Alberghiero De Cecco l'evento enogastronomico "Agnello, cibo della festa"

L'iniziativa si è tenuta il 26 marzo nell'Officina del Gusto dell'istituto alberghiero De Cecco di Pescara ed è stata dedicata all'agnello igp abruzzese

L'agnello Igp al centro dell'attenzione enogastronomica del territorio abruzzese, dove proprio la gastronomia è uno dei perni attrattivi del turismo. Di questo si è discusso nell'Officina del gusto dell'istituto Alberghiero "De Cecco" di Pescara nell'evento o ‘Agnello, Cibo della Festa’ al quale hanno partecipato i massimi esperti di agnello in Abruzzo. L'incontro è stato coordinato dalla dirigente dell'istituto Alessandra Di Pietro:

“Abbiamo voluto dedicare un momento di riflessione con gli studenti delle nostre classi quinten all’agnello del Centro Italia che ha avuto la certificazione di qualità nel 2013, agnello di Indicazione Geografica Protetta, che rappresenta un prodotto tipico ed eccellente del territorio, che racconta la storia del territorio e il nostro obiettivo con il Consorzio gnello del Centro Italia, con l’associazione Biopass Abruzzo e con la Provincia di Pescara è
quello di valorizzare i prodotti tipici e le eccellenze della cultura gastronomica d’Abruzzo e lo facciamo con coloro che lavorano sul campo, gli allevatori. Il nostro obiettivo è sottolineare il
significato profondo della nostra cultura legata all’attività pastorale, l’agnello è simbolo religioso oltre che simbolo di convivialità gioiosa che riunisce le famiglie, agnello simbolo religioso, elemento culturale che appartiene alle nostre più antiche tradizioni, e vogliamo rilanciare l’attività pastorale: promuovere la pastorizia significa sostenere e promuovere la sostenibilità, è la pastorizia che rende viva la montagna, che i pascoli siano qualcosa di ricco come biodiversità, l’abbandono dei pascoli e della transumanza significa inselvatichire, impoverire il territorio di tante specie, comprimere, contrarre la nostra ricchezza di biodiversità.

Parlare oggi di agnello significa costruire i nostri studenti come professionisti della formazione, i nostri ragazzi devono conoscere le caratteristiche specifiche sensoriali, organolettiche, e della sostenibilità, dal punto di vista green dell’agnello, i nostri studenti devono essere i custodi del prodotto, costruendo sui piatti della tradizione anche delle possibilità di ricette innovative, vogliamo costruire i professionisti del futuro dell’agroalimentare fornendo loro strumenti conoscitivi a partire dalle tipicità, elemento importante in una regione che da due anni dedica al tema della Transumanza un Festival, su iniziativa del presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, ed è stata capofila dell’iter procedurale che ha permesso all’Unesco di riconoscere la transumanza come patrimonio dell’umanità, progetto che coinvolge 6 regioni del centrosud”. La dirigente Puglisi dell'ufficio scolastico provinciale:

"È un piacere essere nell’istituto: l’ufficio scolastico provinciale è vicinissimo a tali iniziative, e siamo grati dell’apertura al territorio di una scuola legata alle tradizioni e aperta al nuovo e alle contaminazioni importanti”.

Nunzio Marcelli, presidente del Consorzio agnello del centro Italia:

“La pastorizia ha subito nel corso della storia una grossa riduzione, ma oggi stiamo arrivando al punto d’allerta perché la pastorizia si sta contraendo per la scarsa cultura sull’origine dei prodotti, abbiamo assistito nei decenni precedenti a una condizione per cui gli agnelli erano uno status simbol, un prodotto simbolico per Pasqua e Natale, era un momento di comunione della famiglia, l’agnello nella cultura cattolica e cristiana era l’elemento sacrificale, ed è associato alla figura di Cristo, che sacrificandosi salvava l’umanità.

L’agnello è parte della storia dell’umanità, con il vitello è stato il primo animale a essere addomesticato, oggi preservare il pascolo fa bene all’ambiente intero. Ai futuri professionisti della gastronomia chiedo di approfondire le tematiche perché il cibo è cultura, è tutela del territorio, la gastronomia è il primo elemento di attrazione turistica, che va dall’elemento storico a quello naturalistico, una buona coltivazione, un buon allevamento sono sinonimo di cultura del territorio”. Giampaolo Tardella, direttore del Consorzio agnello del Centro Italia:

“In Italia abbiamo uno scarso consumo di carni ovine perchè la qualità non è conosciuta, e invece è importante che i ragazzi abbiano tale opportunità di conoscenza per trasmetterla ai propri futuri clienti, che saranno i turisti che torneranno da voi nella misura in cui voi siete diversi rispetto alla concorrenza, per la sicurezza del cibo che offrirete, per il rispetto delle vostre tradizioni.

Le proteine dell’agnello italiano sono uguali alle altre razze, ma è la cultura che fa la differenza. Oggi la situazione della pastorizia è di difficoltà, ma ci sono molti giovani che vogliono fare tale attività. Abbiamo punti di forza come ambiente, pascoli, parchi, tutela, organizzazione agropastorale, un ben pascolo è un bel biglietto da visita per il turismo, pascoli e transumanza che sono stati assorbiti dentro il disciplinare che propone almeno 8 mesi di pascolo di greggi, che significa benessere dell’ambiente. Altro punto di forza è il qr Code, e noi da 10 anni raccontiamo al consumatore che compra Igp una serie di informazioni dimostrando da quali pascoli traggono origine gli animali, le caratteristiche nei parchi. Oggi noi importiamo il 50 per cento della carne, dall’Europa ma anche dall’Australia e dalla Nuova Zelanada, dalla Polonia, Ungheria, Spagna e Francia. L’agnello è poi un prodotto stagionale, ci sono tante razze, alcune in estinzione, ma ci dev’essere un’economia, un incoraggiamento al consumatore, ai ragazzi dico sempre comprate in zona e mettendo in menù la provenienza della carne somministrata”. Il professor professor Casaccia, presidente dell’associazione Biopass

“Per offrire un buon prodotto alimentare dobbiamo rispettare il ciclo vitale dell’animale, dunque carni da allevamento all’aperto per almeno 8 mesi, allattamento solo con latte materno, foraggi di pascolo, uso di integratori vitaminici con un limite massimo, perchè gli agnelli sono ciò che mangiano, più mangiano bene migliore è la loro carne. Per gli agnelli allevati all’aperto scopriamo che le carni si arricchiscono di omega 3 e cla, ovvero elementi che hanno caratteristiche antiossidanti, antitrombotiche e antitumorale. L’agnello si può considerare buona fonte di proteine, di ferro altri micronutrienti, ha un buon corredo di micronutrienti, un’ottima digeribilità, è un alimento funzionale, perché può influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche”. A offrire un excursus culturale sull’agnello è stato Leonardo Seghetti, dell’Accademia della Cucina:

“L’agnello Igp nasce all’università degli studi di Perugia, quando si parlava della transumanza, senza dimenticare che dalle interiora degli agnelli derivano le corde dei violini e degli strumenti ad
archi, anche del violino di Paganini, in un Abruzzo famoso per la pastorizia e la transumanza”.

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