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Aggressione in pronto soccorso, Cgil e Carrozzine determinate: “Tempo scaduto, subito un percorso ad hoc per chi ha problemi psichici”

Il sindacato, anche per voce della Funzione pubblica (Fp), torna a chiedere insieme all'associazione un intervento immediato alla Asl per il bene di pazienti e operatori dopo quanto avvenuto ai danni di una oss: il 22 novembre il nuovo incontro con il problema primo punto all'ordine del giorno

L'aggressione ai danni della operatrice socio-sanitaria avvenuta nel pronto soccorso di Pescara riporta in primo piano quanto denunciato solo pochi giorni fa dall'associazione Carrozzine Determinate e la Cgil che nel documento presentato alla Asl ha chiesto la realizzazione di un percorso specifico per le persone invalide, siano esse invalide fisicamente o psichicamente e cioè la creazione una Camera multisensoriale dove soprattuto le persone con difficoltà cognitive e relazionali possano trovare le giuste condizioni per sopportare le lunghe attese.

Attese estenuati per i disabili, come hanno raccontato in occasione del presidio organizzato dalla Cgil il 14 novembre davanti al cup e cui ha aderito anche l'associazione, il presidente della stessa Claudio Ferrante e Morena, donna in carrozzina che ha portato la sua testimonianza sui disagi vissuti una volta varcata la porta del pronto soccorso.

Ancora peggio, aveva già avuto modo di dire Ferrante, quando si parla di persone con problemi psichici e proprio una persona con disturbi di questo tipo si è resa protagonista dell'ultimo triste episodio registrato ai danni della oss. A lei va tutta la solidarietà della Cgil Pescara, della Fp (Funzione pubblica) Cgil di Pescara e da Carrozzine determinate per voce dei rispettivi referenti ovvero Luca Ondifero, Massimo Di Giovanni e Claudio Ferrante. Dai tre però anche la rinnovata richiesta avanzata alla Asl perché si intervenga subito al fine di dare una risposta ad una problematica importante che coinvolge tutti: medici, infermieri e pazienti. Richiesta che tornerà protagonista fanno sapere e come primo punto all'ordine del giorno, nell'incontro di martedì 22 novembre quando Azienda sanitaria, sindacato e associazione torneranno a sedere attorno allo stesso tavolo.

“Le scriventi come già ribadito e richiesto con forza ai massimi vertici della direzione generale Asl di Pescara nell'incontro tenutosi durante la manifestazione, tornano con determinazione e forza a richiedere nuovamente ed instancabilmente, di dotare il pronto soccorso di uno spazio ad hoc per i paziento psichiatrici che vi si recano”, scrivono in una nota congiunta Ondifero, Di Giovanni e Ferrante. “Tale richiesta – sottolineano - trova fondamento sia per la condizione di massima fragilità che sono costretti a vivere i pazienti malati psichiatrici e gravi che non resistono oggettivamente ad attendere anche fino a sette ore prima di essere visitati, sia a tutela della sicurezza sul luogo di lavoro del personale sanitario che, esposto e senza soluzioni, è costretto a subire e fronteggiare anche questa emergenza, insieme ai grossi carichi di lavoro per mancanza di personale ed alle altre tante emergenze quotidiane”.

“Nell'esprimere vicinanza e solidarietà alla oss aggredita si chiede alla Asl di porre in essere azioni volte ad evitare che tali episodi si ripetano nei confronti del personale sanitario. Il Tempo è ormai scaduto – chiosano Ondifero, Di Giovanni e Ferrante -. La direzione generale e sanitaria della Asl devono anzi hanno il dovere e l'obbligo di agire inderogabilmente e senza indugio alcuno in tal senso, come già più volte ribadito e richiesto con forza dalle scriventi. Nell'incontro programmato -ribadiscono - il primo argomento, tra i tanti argomenti da affrontare e su cui avere risposte sarà proprio questo”.

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