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Via Pepe, Giampietro (Pd): "36 mesi di cantiere e già i primi danni, è necessario fare chiarezza sugli appalti"

Il capogruppo del Partito democratica pubblica alcune foto e torna a ribadire la necessità di istituire una commissione d'indagine a Palazzo di Città per rivedere tutti quelli gestiti dall'ex dirigente al settore Lavori pubblici travolto dall'inchiesta Tana delle Tigri dopo quanto emerso sul fronte amministrativo dal collaudo di viale Marconi

“Ci sono voluti 36 mesi per un cantiere di 100 metri. E oggi è così. Un altro motivo valido per il quale abbiamo chiesto di istituire una commissione speciale di indagine su viale Marconi e sugli altri lavori pubblici di questi anni”. Con queste parole scritte su un post condiviso sul suo profilo social il capogruppo comunale del Pd Piero Giampietro denuncia il danneggiamento di una delle nuove aiuole di via Pepe il cui cantiere, almeno per il primo lotto, si è chiuso a ridosso di Natale e dopo oltre due anni di lavori.

Un danno che però sarebbe però per il capogruppo l'ennesimo sintomo della necessità “di rivedere tutti i progetti appalti sottoposti al controllo e alla direzione dell’ex dirigente comunale finito agli arresti”, e cioè Fabrizio Trisi travolto dall'inchiesta Tana delle Tigri. Espressione questa contenuta nella proposta di delibera che le opposizioni intendono portare al vaglio del consiglio comunale per avviare una commissione d'indagine non solo su viale Marconi, ma anche su tutti gli altri lavori fatti in città sotto la dirigenza Trisi.

Esigenza emersa all'indomani dell'arrivo dell'atteso collaudo proprio di viale Marconi, aveva da subito rimarcato il candidato sindaco Carlo Costantini che ha annunciato quella delibera e l'intenzione di rivolgersi alla cote dei conti. Se dal punto di vista tecnico al collaudo non hanno nulla da eccepire infatti, è sul profilo amministrativo che sollevano critiche e dubbi dato che dalle carte del collaudo è emerso che alla ditta che ha realizzato la nuova viabilità sull'arteria stradale più criticata in città e su cui ora sembra si voglia intervenire con delle modifiche a partire dal ripristino dei parcheggi,  sarebbero stati liquidati 270mila in più per migliorie promesse e non eseguite e lavori non eseguiti correttamente. Per Costantini la possibilità che vi sia stato dunque un danno erariale a fronte di un credito che, temono i consiglieri di minoranza, potrebbe essere difficile incassare senza un intervento della corte dei conti.

Quanto accaduto avrebbe dunque fatto sorgere dubbi anche su tutti gli altri appalti seguiti dall'ex dirigente. Di qui la necessità di verificare se sia o meno così andando a scavare in tutti i lavori eseguiti compreso quelli portato a termine in via Pepe, ma anche, per citare alcuni esempi degli appalti che si chiede di mettere sotto la lente d'ingrandimento, viale Primo Vere, corso Vittorio Emanuele e anche la pista ciclabile di via della Pineta.

Nell'annunciare la volontà di avviare la commissione che nella proposta avanzata dal centrosinistra dovrebbe chiudere i lavori ad aprile con le relazioni di minoranza e maggioranza, Costantini ha auspicato il “sì” di quest'ultima rimarcando che qualora dai banchi del centrodestra arrivasse una bocciatura “la maggioranza si prenderà una responsabilità politica molto grande”.

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