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Sabato, 27 Aprile 2024
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Vertenza Ico di Alanno, il Pd alla Regione: con specifici corsi di formazione è possibile evitare i 35 licenziamenti

I consiglieri regionali Paolucci e Blasioli incontrano i sindacati: attivarli risponderebbe alle esigenze dell'azienda e consentirebbe il ricollocamento dei lavoratori negli stabilimenti di Pianella e San Giovanni Teatino

I consiglieri regionali del Partito democratico Silvio Paolucci (capogruppo) e Antonio Blasioli hanno incontrato i sindacati aziendali e confederali della Ico di Alanno dopo l'annuncio della chiusura dello stabilimento e il conseguente licenziamento collettivo di 35 dipendenti. Un incontro voluto non solo per esprimere loro vicinanza, ma anche per parlare di eventuali soluzioni dato che, sottolineano, l'azienda ha altre due sedi, una a Pianella e l'altra a San Giovanni Teatino. Se da una

Paolucci e Blasioli ricordano che per i 35 dipendenti la cassa integrazione finirà il2 ottobre con i licenziamenti che saranno effettivi entro 75 giorni dal 22 agosto, la data in cui è stata loro comunicata la chiusura. Se da una parte i due esponenti del Pd sostengono la proposta avanzata dai sindacati perché si faccia uso delle 12 settimane di cassa integrazione in deroga fermando i licenziamenti collettivi e dando dunque una boccata d'ossigeno a lavoratori e famiglie, dall'altra, proprio il lasso temporale chiedono sia utile per attivare i corsi di formazione che permetterebbero di far sì che i 35 dipendenti siano ricollocati nelle altre sedi della Ico. Un appello rivolto alla Regione dato che, sottolineano, “tra le competenze della Regione c'è anche a formazione”. I consiglieri regionali sottolineano che proprio il deficit formativo rispetto alle macchine utilizzate sarebbe alla base dell'opposizione da parte dell'azienda al ricollocamento. Un deficit che in realtà, incalzano, “ è già stato superato quando 40 persone della vecchia Kimberly Clark sono state riutilizzate in questi stabilimenti, mentre molti lavoratori hanno fatto formazione sulle macchine durante l’orario di lavoro, macchine più facili da utilizzare perché automatiche a differenza del passato”.

Di qui la richiesta avanzata alla Regione cui si chiede quindi “di attivare specifici corsi di formazione per facilitare questo percorso e il riutilizzo dei lavoratori nelle altre due sedi, dove sarebbe utile anche verificare il numero di persone prossime alla pensione per agevolare questa strada. L’auspicio è che qualcosa in tempi brevi si muova, se ciò non dovesse accadere, porteremo questa vertenza in aula, perché il consiglio regionale si esprima sulle soluzioni da intraprendere a vantaggio dei lavoratori e di questa realtà produttiva”.

In attesa che si abbiano risposte sulle 12 settimane di cassa integrazione in deroga e l'attivazione dei corsi, “è indispensabile – concludono Paolucci e Blasioli - dare loro continuità lavorativa: alcuni dei licenziati sono prossimi al pensionamento, altri potrebbero raggiungere i termini di pensionamento con la Naspi, si dovrà inoltre agire perché le unità che restano vengano utilizzate negli altri stabilimenti abruzzesi (dunque a Pianella e San Giovanni) anche con contratti di solidarietà”.

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