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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Spegnimento telecamere ai semafori, Foschi (Lega) al candidato Costantini: "Attacco tattica suicida, si preoccupi di D'Alfonso"

Il presidente della commissione Mobilità replica a Carlo Costantini che ha parlato di ennesima retromarcia del sindaco Carlo Masci vista la possibilità che i dispositivi vengano spenti. "È una questione di sicurezza", ribatte Foschi che in vista delle comunali di giugno aggiunge: "Il vero candidato è D'Alfonso, ma sono stati bocciati alle regionali e lo saranno di nuovo"

Il candidato sindaco Carlo Costantini “offende Masci, come è consuetudine per il centrosinistra, e parla di retromarcia e di annunci vuoti, senza riflettere sul fatto che alla base di queste scelte ci sono delle premesse, legate esclusivamente alla sicurezza e alla necessità di tutelare gli automobilisti, i pedoni e gli altri utenti della strada, tanto più che la cronaca ci ha raccontato di frequente, anche nell'ultimo periodo, che sulle nostre strade si muore”.

Ancora una volta, come avvenuto dopo le polemiche sorte attorno alle modifiche decide per viale Marconi, è il presidente della commissione Mobilità Armando Foschi (Lega) a replicare al candidato sindaco che ha parlato di un “sindaco-gambero” commentando la possibilità annunciata dal primo cittadino riguardo un futuro spegnimento di alcune delle telecamere ai semafori che tante multe hanno elevato da quando sono state installate. Foschi che snocciola anche numeri secondo cui le multe avrebbero riguardato pochi e quasi tutti non pescaresi.

“L'obiettivo dell'amministrazione comunale di Pescara è di tutelare gli utenti della strada, garantendone la sicurezza. Questo obiettivo è stato perseguito anche attraverso i semafori con le telecamere che hanno ridotto il numero degli incidenti”, ribatte quindi Foschi riprendendo quanto dichiarato dal sindaco anche a IlPescara e cioè che è potrebbero essere spenti alcuni quei dispositivi, ma solo se le verifiche che starebbe compiendo la polizia locale (che nel merito non ha rilasciato dichiarazioni), saranno tali da renderlo possibile e cioè nel caso in cui, rimarca Foschi, “ricorrano determinate condizioni migliorative della sicurezza stradale o in caso di lavori in corso”. Caso quest'ultimo che riguarda ad esempio il cantiere di viale Primo Vere che ripartirà il 18 marzo e che vedrà lo spegnimento delle telecamere presenti ai semafori che incrociano con via Luisa d'Annunzio.

“Il sindaco continua a fare il sindaco, a prendere decisioni con la sua giunta, valutando tutti gli elementi a disposizione, che non sono mai statici ma dinamici, mutano nel tempo, e lo stesso accade anche per incidenti e infrazioni al Codice della strada. Con i semafori dotati di telecamere i sinistri si sono azzerati ed è stato sanzionato lo 0,35 per cento dei mezzi transitati sotto ai semafori, cioè un numero davvero bassissimo, e nel 66 per cento dei casi i mezzi sanzionati non sono pescaresi. Sono questi i dati da mettere alla base del confronto, non la demagogia inutile del centrosinistra”, aggiunge Foschi.

“Dispiace che Costantini continui ad attaccare a testa bassa il sindaco, seguendo la stessa tattica suicida che l'accoppiata perdente Pd-M5s ha attuato con il presidente della Regione Marco Marsilio in occasione delle elezioni regionali – prosegue -. Evidentemente in questo periodo, spogliatosi dei panni calendiani e civici, ha deciso di travestirsi da Di Pietro e Ingroia, suoi vecchi 'amori'. Mi permetto di dare un consiglio a Costantini: piuttosto che attaccare il sindaco si preoccupi dei suoi alleati, che hanno già cominciato a scavargli il terreno sotto ai piedi, a cominciare da Luciano D'Alfonso, che continua a dire, un giorno sì e l'altro pure, che correrà per le comunali di giugno, a Pescara”.

“È evidente che sarà D'Alfonso il vero candidato sindaco alle amministrative, usando Costantini come paravento, esattamente come è stato D'Alfonso il vero candidato alle regionali, tra megafoni e carriole, fagocitando tutto e tutti, a partire da Luciano D'Amico. Appare chiarissimo – conclude il presidente della commissione Mobilità - chi manovra e chi si fa manovrare, nel centrosinistra: ma le elezioni del 10 marzo hanno bocciato gli uni e gli altri”.

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