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Autovelox via di Sotto, Masci sul limite ritenuto "inadeguato": "Chiederò conto direttamente al ministro"

Il primo cittadino di Pescara fa sapere come il Comune si sia vista recapitare una lettera dal ministero "con stupore"

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, dice la sua riguardo alla lettera ricevuta dal Comune riguardo al limite di velocità di 30 km/h in vigore in via di Sotto dove da qualche mese è attivo anche il contestato autovelox che ha prodotto diverse decine di migliaia di multe. 

Questo quanto scrive il sindaco Masci: «Con stupore il Comune di Pescara si è visto recapitare la lettera di un dirigente di II livello del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con la quale si entra nella vicenda di via di Sotto con superficialità, indeterminazione e formulazioni dubitative e poco informate. La cosiddetta “richiesta di chiarimenti circa la corretta applicazione dei limiti di velocità sulla via di Sotto nel centro abitato di Pescara” è supportata da note generiche, per di più scandite da «sembrano», «risulterebbero», «immagini acquisite tramite internet», «apparente» e altre sfumature linguistiche che oscillano tra la raccomandazione e il consiglio, tra la nota burocratica e il fumus amministrativo. Di tutto questo chiederò conto direttamente al Ministro, poiché è in discussione un’ordinanza del sindaco di Pescara, non di oggi ma di otto anni fa, supportata dal Prefetto che è la massima espressione del Governo e dello Stato sul territorio. A lui stesso domanderò anche, in assenza di contestazione alla legittimità dell’autovelox, di indicare a me e ai cittadini pescaresi multati per eccesso di velocità una alternativa alla normativa che prevede il diritto soggettivo del ricorso al Prefetto stesso o al giudice di pace a fronte della sanzione amministrativa. Al dirigente di II livello della Direzione generale per la sicurezza stradale, vorrei ricordare che l’oggetto dell’intervento è proprio la sicurezza stradale e non le contravvenzioni al codice della strada, proprio per l’eclatante rovesciamento di causa ed effetto nella lettera inviata al Comune. Poiché dimostra con la genericità delle fonti alle quali ha attinto (il web) di non conoscere la situazione attuale né quella pregressa, fidandosi probabilmente delle segnalazioni che gli sono pervenute, sarebbe opportuno ricordare che i verbali elevati dalla Polizia Municipale contemplano casi di reiterate violazioni di venti o addirittura trenta volte. Il problema della pericolosità, sollevato a più riprese dai cittadini, ha le radici nel 2013, quando fu introdotto il limite dei 30 Km/h, e ha le sue tragiche manifestazioni in incidenti con morti e feriti: aspetti dei quali non si rinviene alcuna traccia nella lettera pervenuta al Comune. Infine desidererei sapere dal Ministro, qualora valessero i criteri adottati in questa lettera, se si dovranno rimuovere tutti i limiti di 30 km/h davanti alle scuole sulle strisce pedonali, oppure se occorra privilegiare la sicurezza sulla velocità come invece è chiaro in tutti i testi e i documenti legislativi europei e nazionali. Sorvolo volutamente sull’atteggiamento strumentale e demagogico del centrosinistra che assume posizione a seconda che sieda in maggioranza o all’opposizione, con una singolare incoerenza sulla pelle dei cittadini per i quali si mobilita a corrente alternata, silente e immobile durante i cinque anni di governo e oggi sulle barricate per lo stessol limite dei 30 km/h. E non voglio neppure credere che la comunicazione ministeriale sia frutto dell’intercessione di un politico locale. Perché questa è la politica che va contro i pescaresi: tutti, non solo quelli multati».

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