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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

La minoranza della commissione provinciale pari opportunità sul caso Venezi: "Ci dissociamo dal documento prodotto dalla maggioranza"

Benedetta Di Marzio, vicepresidente della commissione pari opportunità della Provincia di Pescara, assieme a Roberta Tomasi, Angelica Breda e Maria Ida D'Antonio interviene in merito all'invito fatto dalla presidente Maurizia Sciarretta alla direttrice d'orchestra Beatrice Venezi dopo le polemiche per l'invito ad un festival a Nizza

Le consigliere di minoranza della commissione provinciale pari opportunità si dissociano dal comunicato e dalle dichiarazioni della maggioranza e della presidente Maurizia Sciarretta riguardanti il caso e le polemiche sulla partecipazione della direttrice d'orchestra (e consigliera musicale del governo Meloni) Beatrice Venezi. La Venezi infatti era stata contestata da alcune associazioni di Nizza per l'invito da lei ricevuto a partecipare ad un festival locale, ed era stata definita "neofascista". La presidente pescarese Sciarretta aveva così difeso la direttrice d'orchestra invitandola anche per uno spettacolo a Pescara.

Benedetta Di Marzio, vicepresidente della commissione pari opportunità della Provincia di Pescara, assieme a Roberta Tomasi, Angelica Breda e Maria Ida D'Antonio ha dichiarato:

"Come componenti di minoranza della commissione pari opportunità della Provincia di Pescara, ci dissociamo dal comunicato e dalla locandina che stanno circolando sui social. Esprimiamo il nostro dissenso sia per i metodi adottati dalla maggioranza, non di certo ispirati alla collaborazione, sia per l'estetica della comunicazione, che rimanda esclusivamente al caso singolo riguardante Beatrice Venezi, che non appartiene al nostro territorio, non può diventare simbolo del trattamento professionale delle donne e che, peraltro, rinvia a decisioni prese al di fuori dei confini nazionali. 

Riteniamo che si stia facendo un uso politico di parte, nonché personalistico, del nome della commissione, il cui fine dovrebbero essere la sensibilizzazione e l'azione per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne e della comunità e non la difesa dei singoli, che, nel caso specifico, godono già di sufficiente visibilità.  Il primo documento ufficiale prodotto dalla  Cpo, la cui presidente e vicepresidente sono state elette all'unanimità, dovrebbe essere rappresentativo dell'intera commissione e di ben altra risonanza."

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