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Sull'ex dirigente Trisi nuovo scontro in aula tra il sindaco Masci e il capogruppo Pd Giampietro

Tornare sul tema per il primo cittadino è solo propaganda perché niente si sarebbe potuto fare visto che non c'erano ragioni a livello amministrativo perché il direttore generale intervenisse, ma per il capogruppo la parte politica avrebbe comunque le sue responsabilità

Ennesimo scontro-confronto in consiglio comunale sulla figura dell'ex dirigente al settore Lavori pubblici Fabrizio Trisi travolto dall'inchiesta “Tana delle Tigri” della guardia di finanza. Poteva o no l'amministrazione intervenire prima sul suo operato al di là delle vicende giudiziarie? Questo il tema su cui si continua a discutere e oggetto dell'interrogazione annunciata nelle settimane scorse e presentata nella seduta di mercoledì 26 luglio dal capogruppo del Partito democratico Piero Giampietro.

Se per il sindaco Carlo Masci è solo propaganda che non ha gambe per camminare, per l'opposizione su richiesta della giunta si poteva fare in modo che quanto meno fosse preso un provvedimento disciplinare nei suoi confronti dato che lo stesso è stato fatto, è tornato a ribadire in aula Giampietro, nei confronti di un altro dirigente su sollecitazione dell'assessore Maria Rita Carota. Legittimo, ha replicato il sindaco, quanto fatto in questo caso, ma la ragione che ha portato al provvedimento riguarderebbe “l'inerzia” dimostrata dal dirigente in merito ad un compito che era in capo a lui, mentre nessun problema ci sarebbe stato, almeno formalmente, sull'operato di Trisi. L'unica lamentela, ha riferito Masci, sarebbe arrivata da una dipendente di un altro settore. Lamentela scritta che il primo cittadino avrebbe prontamente inviato ad altri due dirigenti perché facessero tutti gli accertamenti del caso. Accertamenti che riguardano, ha specificato il sindaco, l'aspetto amministrativo della gestione dell'ente che dunque nulla ha a che fare con la gestione politica e dunque con chi politicamente rappresenta la città.

Dall'altra parte chi invece si chiede se non poteva esserci tale “inerzia” dato che il cantiere di viale Marconi, ha replicato Giampietro, è durato 850 giorni. Posizioni opposte con la questione scaturita proprio dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco nel consiglio comunale precedente quando, intervenendo sul tema, aveva sottolineato che secondo quanto previsto dalla legge Bassanini nessun componente della giunta ha voce in capitolo su come si debba gestire la macchina tecnica di Palazzo di Città.

Per Masci solo un modo di cavalcare l'onda a fronte di una situazione che, è tornato a dire, vede coinvolti dipendenti del Comune, ma non esponenti politici dello stesso a differenza di quanto avvenuto con l'inchiesta che ha coinvolto alcuni di quelli che facevano parte della giunta Alessandrini “con cui oggi chi presenta le interrogazioni lavorava a stretto contatto”, ha aggiunto con un certo sarcasmo. Trisi che è finito ai domiciliari e gli altri dipendenti comunali indagati nell'ambito dell'inchiesta, ha detto ancora, “si sono dimessi, sono stati spostati o sono stati trasferiti in altri settori. Da un mese e mezzo non hanno più nessun rapporto con l'amministrazione, ma all'opposizione piace tornare su questo e credo – ha aggiunto riferendosi proprio all'inchiesta di qualche anno fa – faccia un autogol”.

Alla domanda sul se ritenesse illegittimo il comportamento della Carota e del direttore generale Carugno sull'iter seguito per la sospensione dell'altro dirigente, Masci ha risposto che no, non c'è stata alcuna illegittimità dato che lo stesso era stato già sollecitato sia per le vie brevi che nel corso di riunioni tecniche ha riferito, dallo stesso direttore generale che gli avrebbe quindi contestato l'inerzia nello svolgimento della sua funzione. La stessa cosa, ha quindi sottolineato, non è mai avvenuta con Tristi perché di inerzia nel suo caso nessuno si è mai lamentato se non, ha sottolineato, una dipendente che a lui si è rivolta e in quel caso la segnalazione lui l'avrebbe girata a chi di dovere che evidentemente, ha concluso il sindaco, fatte le verifiche non ha riscontrato nulla per cui si potesse procedere con un provvedimento disciplinare. Per Masci se si dovesse dar seguito con provvedimenti a tutte le polemiche sollevate dalle opposizioni, questo ha aggiunto, allora ogni giorno ci sarebbe qualcuno da sospendere.

Una risposta che non ha affatto soddisfatto Giampietro per il quale qualcosa poteva essere invece fatto se si parla di “inerzia” dato che, ha risposto, il cantiere di viale Marconi, tanto per fare un esempio, è durato ben 850 giorni. “Se questa non è inerzia”, ha chiosato il capogruppo. “Sono state decine e decine le problematiche sollevate in modo puntuale dalle opposizioni e non credo che non ce ne fosse una degna di meritare attenzione”. Per lui quanto avvenuto e cioè il provvedimento preso nei confronti di un dirigente su sollecitazione dello stesso assessore, e l'immobilismo nei confronti di Tristi restano dunque un fatto che dimostrerebbe un atteggiamento da “due pesi e due misure” da parte dell'amministrazione.

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