Sull'Imu non riscossa dal Comune di Pescara arriva la replica dell'Ater: "Abbiamo seguito le nuove normative"

Il presidente dell'Ater Mario Lattanzio replica al M5s in merito alla presunta tassa Imu non pagata dall'ente nei confronti del Comune di Pescara, che era stata oggetto di una conferenza stampa dei pentastellati lo scorso 21 ottobre. Lattanzio ha specificato che il pagamento per l'anno 2012 è stato eseguito in 72 rate mensili. Per quanto riguarda gli altri pagamenti, il presidente ha aggiunto che la normativa è cambiata dopo il 2012:

"Per sciogliere ogni dubbio residuo, nell’anno d’imposta 2012 l’Ater ha pagato l’Imu sui propri alloggi assegnati ai beneficiari in graduatoria e il dato non può essere smentito, come risulta pacificamente dai documenti in
possesso anche degli uffici comunali: per il 2012 l’Ater ha versato al Comune di Pescara €.1.192.258,00 e il pagamento, tenuto conto dell’importo, è avvenuto in n. 72 rate mensili.
In verità, l’Ater aveva contestato la legittimità della richiesta di pagamento anche in sede giudiziale, ma l’orientamento della giurisprudenza all’epoca era quello di escludere gli alloggi Ater dall’esenzione Imu per la prima
casa. Successivamente, la normativa è cambiata, nel senso di riconoscere che anche gli alloggi di proprietà delle Ater beneficiano dell’esenzione per la prima casa.

In particolare, quel che preme evidenziare è che gli immobilisono da qualificarsi come alloggi sociali ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto ministeriale. Infrastrutture 22.04.2008 secondo il quale: “è
definito alloggio sociale l'unità immobiliare residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. L'alloggio sociale si configura come elemento essenziale del sistema di edilizia residenziale sociale costituito dall'insieme dei servizi abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie"

Lattanzio ha spiegato che questi immobili sono assegnati con pubblico concorso e graduatoria del Comune al canone minimo per chi è in difficoltà economica.

"Proprio in virtù della loro destinazione ad “alloggi sociali” tali immobili sono esenti da Imu, come stabilito dal decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, articolo 13, comma 2, lettera b, convertito in legge con modificazioni dalla
legge 22 dicembre 2011, n. 214, nel testo novellato dalla L. 27 dicembre 2013, numero 147, articolo 1, comma 707. Tale norma stabilisce espressamente, infatti, che l’imposta municipale propria non si applica altresì ... “b) ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del ministero delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008”.

Questa esenzione, proprio in quanto tale, non è, infine, subordinata ad alcun onere di presentazione di dichiarazione di possesso dei requisiti per abitazione principale, ai quali gli alloggi sociali sono equiparati per legge. La stessa giurisprudenza ha infine preso atto del mutato quadro normativo, tant’è vero che l’Ater sta vincendo tutti i ricorsi presentati avverso gli avvisi di accertamento dei pochi Comuni che si ostinano a richiedere il pagamento dell’IMU sugli alloggi assegnati."

Il presidente ha concluso:

"Gli esponenti politici che hanno sollevato il caso dovrebbero sapere che i Comuni non possono fare cassa sugli alloggi popolari e poi pretendere che le Ater curino anche la manutenzione di questi alloggi, poiché le risorse
sono già limitate: la finalità della normativa sopra richiamata pare evidente"