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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Creati (Italexit) sul rinvio della Nuova Pescara: "Da Spoltore e Montesilvano richieste irricevibili"

Il coordinatore di Italexit per la città di Pescara, Marius Creati, fa notare che la Nuova Pescara voluta dagli amministratori di Montesilvano e Spoltore rischierebbe l'immobilismo amministrativo per via della moltiplicazione delle cariche

Le proposte degli amministratori di Montesilvano e Spoltore per la Nuova Pescara sono irricevibili e puntano a stracciare l'esito del referendum del 2014 sulla fusione. A dirlo  Marius Creati coordinatore di Pescara per Italexit che commenta il possibile rinvio della nascita della nuova realtà amministrativa al 2027.

"Al di là del gioco delle parti della politica, siamo qui alla pura e semplice mancanza di rispetto per i pescaresi, che si vorrebbe condannati a vivere in una città caratterizzata dall'immobilismo amministrativo, conseguenza naturale quando il Comune dovesse confrontarsi con ben 16 assessori aggiunti e le loro rivendicazioni incrociate dalle quattro nuove municipalità con capacità pressoché autonoma di governo. Vigileremo  sull'operato di questa strana cordata che si prefigge, ormai è chiaro, di moltiplicare le poltrone senza alcuno sprezzo del pericolo di un intervento della Cassazione sull'esito del referendum di nove anni fa, che tra preteso cambio del nome del capoluogo e assessorati disseminati tra le quattro previste circoscrizioni amministrative vede sempre più sfigurata l'intenzione anche di quei pescaresi che nel 2014 votarono a favore della fusione tra i tre Comuni. Così viene di molto sfondato il muro invalicabile delle 90 figure amministrative che abbiamo proposto nella nostra recente richiesta ai tre sindaci sotto forma di emendamento allo statuto."

Intanto, prosegue Creati, è imprescindibile il ruolo di Pescara come capofila:

"Ci auguriamo che la coerenza segni anche la scadenza del 31 dicembre, quando il capoluogo dovrebbe declinare l'approvazione dello statuto così come proposto dai due centri della provincia; in questo modo l'unione che scatterà nel 2027 manterrebbe inalterato il nome Pescara e senza la costosa proliferazione di assessorati nelle quattro municipalità previste. Ben altro che “atto di lealtà”: la richiesta di Montesilvano e Spoltore di via libera allo statuto anche dal capoluogo suona come una abdicazione di Pescara al suo naturale ruolo di guida nella allargata città, avallata dalla consultazione popolare del 2014".

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