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Asse attrezzato, Blasioli (Pd): "Bocciati gli emendamenti di Testa e D'Alfonso, i contenziosi restano aperti e lo sviluppo dell'area fermo"

Non ci sarebbe nella legge di bilancio lo stanziamento delle risorse necessarie a coprire i debiti in capo al consorzio industriale che è necessario liquidare per far subentrare l'Anas nella gestione: "Nonostante gli annunci di Marsilio e Testa la soluzione non sarebbe prossima; si riproponga quanto prima la questione così da chiudere la partita"

Sarebbero stati giudicati inammissibili gli emendamenti a firma dei deputati Luciano D'Alfonso (Pd) e Guerino Testa (FdI) con cui si puntava a liquidare una volta per tutte i contenziosi pendenti che insistono sui terreni espropriati per la costruzione dell'asse attrezzato per un debito complessivo di 14 milioni di euro in capo al Consorzio industriale e contratti e seguito del fallimento della ditta appaltatrice Farsura Costruzioni. Debiti che devono essere saldati per far sì che la gestione dell'arteria stradale passi all'Anas come chiaramente messo nero su bianco dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

A riferirlo è il consigliere regionale del Partito democratico Antonio Blasioli che parla di “brusca frenata” del procedimento sbandierato con “toni trionfalistici” dal presidente della Regione Marco Marsilio che aveva parlato, ricorda, di vittoria personale e “passo gigantesco per l'economia abruzzese” all'indomani delle rassicurazioni arrivate dal ministero che aveva riconosciuto come di valenza nazionale l'opera. Toni cui si erano aggiunti quelli di Testa che tre gironi fa aveva fatto sapere che nella legge di bilancio erano stati inseriti i fondi necessari per chiudere la situazione debitoria sottolineando, ricorda ancora il consigliere Pd, che “mai prima d’ora la soluzione a questo problema era stata così vicina ed anzi, a dirla tutta, nessuno aveva neanche mai lontanamente prefigurato una soluzione così radicale e semplice allo stesso tempo”. Ora la doccia fredda, incalza Blasioli, con l'inammissibilità che avrebbero incassato gli emendamenti dello stesso Testa e di D'Alfonso.

“Una brusca frenata che rinvia ulteriormente la conclusione di una vicenda che tiene in ostaggio un’area economicamente strategica, pregiudicandone lo sviluppo”, aggiunge rivolgendo a Marsilio, Testa e D'Alfonso, “l’invito ad impegnarsi affinché la questione venga riproposta quanto prima in aula e risolta una volta per tutte”.

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