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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Dopo quarant'anni l'Abruzzo ha una nuova legge sull'urbanistica, ma il testo divide

Pienamente soddisfatto il centrodestra per l'obiettivo centrato: un documento pienamente condiviso e moderno che guarda alla tutela del suolo, affermano dai manchi della maggioranza. Per le opposizioni non sarebbe così e il documento è il frutto di una "tagliola" che ha lasciato fuori ogni proposta di modifica

Approvata in consiglio regionale la nuova legge dell'urbanistica. Una riforma attesa da quarant'anni che soddisfa pienamente il centrodestra che parla di legge condivisa e di tutela del territorio, ma aspramente criticata dalle opposizioni che al contrario denunciano la “tagliola” di cui sarebbero stati vittime così come tutti i professionisti che davano suggerimenti vista l'impossibilità di discutere in aula le modifiche proposte.

Il centrodestra: "Riforma attesa da quarant'anni e capace di rispondere in modo innovativo alle esigenze del territorio"

A esprimere piena soddisfazione per il lavoro portato a termine sono il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, l'assessore regionale Nicola Campitelli all'Urbanistica che della stessa è stato promotore e il capogruppo di Fratelli d'Italia Massimo Verrecchia.

Per Sospiri una riforma che adegua ai tempi le norme e che interviene su “contenimento del suolo, riqualificazione e rigenerazione urbana oltre che sulla semplificazione delle procedure”. Un testo “innovativo” e “per alcuni versi rivoluzionari anche grazie all’introduzione di un diverso impianto della pianificazione del territorio rurale che saprà tracciare, in modo ordinato, una nuova fase di sviluppo socio economico dell’Abruzzo”, aggiunge sottolineando che si tratta di un testo condiviso con tutti i soggetti coinvolti e dunque con associazioni, organismi di categoria, cittadini e le stesse opposizioni che, come setto, restano comunque critiche. Una legge, aggiunge “capace di tutelare risorse territoriali, ambientali e paesaggistiche nell'ottica della qualità urbana e dunque della qualità della vita dei cittadini, soprattutto i più fragili dato che l'abbattimento delle barriere architettoniche ne costituisce un importante aspetto, conclude. “Oggi consegniamo all'Abruzzo uno strumento moderno, solido ed efficace”.

Il presidente Marsilio che ringrazia l'assessore e definisce la nuova legge come quella capace “di affrontare i temi attuali. Si passa dalla espansione edilizia alla riconversione, alla rigenerazione urbana, zero consumo di suolo, attenzione estremo alla difesa dell’ambiente, all’equilibrio e soprattutto, alla qualità architettonica”.

Nel ribadire anche lui che il documento è stato ampliamento condiviso e che il risultato è quello di una legge che punta sulla qualità urbanistico-ecologica ed edilizia, Campitelli definisce quella dell'approvazione “una giornata storica” che regala al'Abruzzo una legge “che tutela l'ambiente e agevola lo sviluppo del territorio in modo sostenibile ed efficiente”. “Diverse amministrazioni regionali hanno intrapreso l'iter di riforma, senza mai raggiungere l'obiettivo – aggiunge -: questo governo regionale ha saputo cogliere l'ambizioso obiettivo”.

Un aspetto questo sottolineato anche da Verrecchia che rimarca come si sia riusciti ad centrare un altro obiettivo prima della fine della legislatura. Cosa che, dichiara, “rappresenta una concreta dimostrazione dell’impronta moderna e riformatrice di questa amministrazione regionale.  Alle esigenze dell’Abruzzo è indispensabile rispondere con provvedimenti che diano una scossa a tutto il sistema economico, riducendo l’impatto della burocrazia”,

Critiche le opposizioni: "testo approvato di fretta con la legge della 'tagliola' e che guarda solo ad aumenti di volumetrie e cementificazione"

Movimento 5 Stelle e centrosinistra restano critici sul documento che alla fine è arrivato ad approvazione. Per entrambi il frutto di una manovra “ghigliottina” dato che, denunciano il capogruppo M5s Francesco Taglieri e i consiglieri Giorgio Fedele, Barbara Stella e Domenico Pettinari, alle opposizioni è stato “impedito di portare in aula le proprie proposte”. Averlo fatto non solo “la dice lunga su quanto il centrodestra sia disposto a sacrificare in termini di ascolto dei territori, pur di avere una stampella in più a tener su la becera propaganda di cui sono maestri”, ma significa anche “aver impedito ai portatori di interesse, che su quelle proposte hanno lavorato, la possibilità di vederle approvate”. L'unica urgenza, affermano, sarebbe stata quella di dire di averlo fatto, senza una reale attenzione al tema.

Oltre a mancare la condivisione anche con i professionisti che avevano chiesto modifiche, affermano ancora i pentastellati, non ci sarebbe traccia di transizione ecologica, piano ambientale e consumo del suolo. “Probabilmente per questi signori è importante mettere un’altra medaglia al petto sull’approvazione di una legge – concludono i pentastellati, poco importa se sia di stagno e coperta da una velata cartina d’orata, perché probabilmente l’obiettivo è quello di arrivare al 10 marzo. L’orizzonte non arriva oltre e soprattutto non guarda al benessere degli abruzzesi”.

Sulla stessa scia i consiglieri regionali del Partito democratico e Abruzzo in Comune che denunciano il mancato ascolto di associazioni e ordini professionali a cominciare da quello degli architetti dando spazio ad aumenti di volumetrie e cementificazioni. Aspetti su cui avevano presentato due emendamenti mai discussi per la “ghigliottina” subita, denunciano. 

Proprio su questi aspetti, avevamo proposto due emendamenti significativi, falcidiati dalla “ghigliottina” del Presidente Sospiri. "Con il primo si puntava a rendere alternativi gli incrementi di volumetria ad oggi in vigore grazie alla modifica della legge regionale n. 49/2012 (decreto sviluppo) avvenuta con la legge regionale 29/2020. Infatti al 60 per cento di aumento di volumetria già possibile, in caso di demolizione e ricostruzione, veniva aggiunto il 10 per cento in caso di ricostruzione in classe energetica A più il 15 per cento in caso di ricostruzione in classe energetica superiore. È evidente che per questi ultimi due incentivi, di fatto si dava lo stesso incremento due volte ed era pertanto necessario quanto meno renderli alternativi".

"Il secondo emendamento tagliato - dicono ancora -, prevedeva l’inserimento di una fascia di rispetto di 200 metri dal demanio marittimo, in cui non erano applicabili gli aumenti di volumetria. Questo perché il combinato disposto dato dall’85 per cento totale e dall’assenza di una disciplina di vincolo sui litorali, sta di fatto portando alla realizzazione, in quelle zone, di edifici alti, che, da un lato risparmiano suolo, ma dall’altro oscurano tutte i fabbricati retrostanti. L’emendamento trovava forza anche per quello che sta avvenendo sui  litorali dove in assenza di una disciplina di vincolo è possibile un aumento di questa portata".

Critiche le sollevano anche sulle decisioni prese per i terreni agricoli che, si dicono certi, porteranno a liti giudiziarie vista l'impossibilità per chiunque di realizzare un piccolo edificio sul proprio terreno anche se in parte edificabile.

“Per l’ennesima volta – concludono - il vero volto della destra abruzzese si manifesta: no al confronto, no alla discussione trasparente e si a norme che dietro l’intenzione del risparmio del suolo, in realtà permettono il dilagare di aumenti volumetrici e cemento”.

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