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Di Pasquale (Forza Italia) sulla commissione d'indagine: "Se il centrosinistra l'avesse voluta sarebbe potuto restare in aula"

Il consigliere comunale Alessio Di Pasquale di Forza Italia replica ai colleghi di centrosinistra che accusano la maggioranza di aver eluso il voto sulla commissione di indagine su viale Marconi

«Se il centrosinistra avesse davvero voluto discutere della commissione di indagine su viale Marconi, sarebbe potuto rimanere in aula e il consiglio comunale sarebbe cominciato regolarmente, affrontando anche questo punto. Ma la minoranza ha preferito il coupe de theatre, uscendo dall'aula - dove c'era il sindaco Carlo Masci - solo per convocare una conferenza stampa infarcita di odio». 
A dirlo è il consigliere comunale Alessio Di Pasquale (Forza Italia) rispondendo alle accuse della minoranza.

Poi Di Pasquale prosegue: «Il centrosinistra ha un concetto di trasparenza piuttosto singolare, che applica soltanto al sindaco Carlo Masci e alla sua giunta. Da qualche settimana, quando manca solo un mese allo scioglimento del consiglio comunale, i consiglieri di minoranza scalpitano per proporre una commissione di indagine che non hanno mai ipotizzato prima, nonostante si dicano paladini della trasparenza e della legalità: non l'hanno proposta in occasione dell'arresto dei tre ex assessori del centrosinistra, nel 2020, con cui molti di loro hanno condiviso riunioni di giunta e di consiglio, e non lo fecero neppure molti anni prima, durante le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Luciano D'Alfonso, quando fu stilata la diagnosi di patologia ingravescente e permanente. Oggi il centrosinistra parla a ruota libera di scandali e punta l'indice contro il centrodestra mentre c'è ancora una indagine in corso, omettendo però di citare l'inchiesta sui "Grandi eventi" che, quella sì, ha fatto parlare l'Italia intera e, tra l'altro, ha consentito a qualche consigliere di sedere in aula, oggi, dopo le dimissioni degli indagati. Sarebbe stato coraggioso battersi allora per avere un po' di chiarezza. Ma non lo fece nessuno e il M5s, che andava a braccetto con il Pd, prese nettamente le distanze dal centrosinistra accusando l'amministrazione di "gestione scriteriata della cosa pubblica". Noi eravamo e restiamo garantisti, sempre. Ci fu un silenzio tombale anche quando si scoprì che mancavano 35 milioni nel bilancio comunale (ora risanato) per cui il pre-dissesto fu inevitabile. Adesso usano viale Marconi come una clava, dicendo che bisognerebbe studiare i documenti, pur avendoli già a disposizione: sono sempre stati pubblici, a partire dalla delibera che loro stessi hanno approvato prima delle elezioni del 2019 per dare il via libera al progetto che noi abbiamo portato avanti per continuità amministrativa e per non perdere il finanziamento».

Questa la conclusione di Di Pasquale: «In vista delle elezioni comunali il centrosinistra e il M5s continuano giorno per giorno ad attaccare a testa bassa il sindaco Masci e la sua giunta, dicendo falsità e usando costantemente toni rabbiosi, come è già accaduto durante la campagna elettorale per le elezioni regionali. Questo cliché, che è già stato fallimentare il 10 marzo, palesa un nervosismo assolutamente comprensibile, visto che il campo largo si sta miseramente restringendo e la sconfitta elettorale di D'Amico va ancora digerita. Stiano tranquilli, i consiglieri di opposizione: nessuno è fuggito dall'aula, non ce ne sarebbe stato motivo, non c'è nulla da nascondere, il sindaco può vantare 30 anni di attività all'insegna della trasparenza e della legalità, come da tutti riconosciuto, e lo stesso si può dire della giunta. Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte e continueremo a farlo. È singolare, poi, che oggi il Movimento 5 Stelle salga in cattedra per parlare di consensi elettorali dopo essere sprofondato al 7%  (dal 24% del 2019): praticamente si avvia all'estinzione. Forza Italia, voglio ricordarlo, in questa circoscrizione è arrivata al 16,99% (8,59% nel 2019) e non prende lezioni dai pentastellati».

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