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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Il presidente Catone (Saga) difende il lavoro fatto sull'aeroporto, ma per D'Alfonso (Pd) le sue parole "sbugiardano" la Regione

Il presidente uscente (mancano sei mesi alla fine del mandato) traccia un bilancio positivo vista la crescita dei passeggeri e sulla perdita dei voli Ryanair parla di una regione costretta a subire le scelte nazionali della compagnia, ma per il deputato dem proprio le sue parole sarebbero la dimostrazione della poca attenzione data allo scalo dalla Regione in termini di gestione e investimenti

Il problema della perdita dei voli dell'aeroporto d'Abruzzo continua a tenere banco nel dibattito politico regionale e a cercare di fare chiarezza sulle decisioni di Ryanair è il presidente della Saga Vittorio Catone che in un'intervista all'Ansa parla di una regione che subisce le decisioni nazionali prese dalla compagnia e di vera “ingiustizia” e difendendo il lavoro fatto e che ha portato ad un aumento dei passeggeri.

Le sue parole però per il deputato Pd Luciano D'Alfonso non farebbero che confermare esattamente il contrario e cioè che la Regione non ha investito come avrebbe dovuto sullo scalo con la conseguenza di essersi visti cancellare, ad esempio, il volo per Torino. Per lui insomma, parole con cui si “sbugiarda” quanto sin qui sostenuto dalla giunta Marsilio.

Le parole del presidente della Saga Vittorio Catone

“Abbiamo chiuso due bilanci in positivo nonostante la contribuzione regionale si sia ridotta. I numeri dei passeggeri sono stratosferici” dichiara all'Ansa Catone sottolineando che “ovviamente c'è ancora tanto da fare, a livello operativo e infrastrutturale, ma gli attacchi che il nostro scalo sta subendo sono ingiusti”.

Parlando del caso Ryanair precisa che “l'incentivazione è legata al numero dei voli e dei passeggeri: facendo meno voli, di fatto l'incentivazione si riduce, proprio in virtù di quanto stabilito nel contratto, che non prevede una cifra chiusa, ma variabile in base al numero di collegamenti e al raggiungimento di determinati obiettivi”. “Se l'obiettivo sono i volumi di traffico - sottolinea Catone - il principale vettore è Ryanair. Se invece le logiche sono altre, come ad esempio la connettività, si potrebbero fare altre scelte. Noi abbiamo destinato tutte le nostre risorse in quella direzione, perché Ryanair è l'unico vettore che può soddisfare i nostri obiettivi. Vedo improbabile la stessa quantità di voli con altre compagnie”.

Mancano sei mesi alla fine del suo mandato e per il presidente della Saga il lavoro fatto è stato importante affermando che nel tempo che resta “possiamo raggiungere altri obiettivi importanti: è fondamentale non invertire la rotta intrapresa”, aggiunga. Non nega che gli incidenti di percorso ci sono stati e “ci sono sempre”sottolinea proprio in riferimento ai voli per Torino e Milano (ad essere andato perso è quello di Ita verso Linate) con quest'ultimo che rappresenta ancor più un danno. Tuttavia nonostante la realtà e il mercato “non siano dalla nostra parte” assicura che proprio per Linate si sta cercando di fare di tutto perché torni ad essere operativo da Pescara.

“Abbiamo davanti ancora sei mesi di lavoro - conclude - Lasceremo la prossima stagione Summer impostata, così come tutti i cantieri del Masterplan, compresa la pista. Andiamo nella direzione indicata dalla proprietà, che vuole la crescita dal punto di vista commerciale, cioè intercettare turisti. La logica che ci è stato chiesto di seguire - conclude Catone - è quella di puntare sull'incoming”.

Il commento del deputato Luciano D'Alfonso (Pd)

Per D'Alfonso le parole rilasciate all'Ansa da Catone sono quelle che “sbugiardano” la Regione e ciò lo dimostrerebbe in prima istanza il fatto che parla di “contribuzione regionale ridotta: la conferma che la Regione targata Marsilio si disinteressa dello scalo pescarese, e non è un caso se nel 2022 solo Cuneo, Forlì, Rimini e Treviso hanno ricevuto meno fondi regionali dell’aeroporto d’Abruzzo (appena 2 milioni); come se non bastasse, quest’anno la cifra si è ulteriormente abbassata (881 mila 339 euro).

Anche quel “la realtà e il mercato non sono dalla nostra parte” sarebbe un indizio chiaro per il deputato. Si tratterebbe di “un’esplicita ammissione di impotenza, peggiorata dal fatto che l’aeroporto d’Abruzzo attende la nomina di un direttore generale da 14 mesi, ed è ovvio che questa circostanza non depone a favore del buon nome dell’infrastruttura e della Regione che ne è l’azionista praticamente unico (a proposito, ci piacerebbe vedere i nomi di coloro che non sono stati ritenuti idonei nel primo bando. Suggerisco nuovamente di fare a estrazione, scegliendo in anticipo il nome del fortunato)”.

Infine il passaggio in cui il presidente Saga afferma che “lasceremo impostati tutti i cantieri del Masterplan, compresa la pista”. “Il Masterplan varato nel 2017 dalla giunta regionale che ho presieduto – replica il deputato dem - attende ancora di vedere germogliare i suoi frutti. Sono passati sei anni e le risorse sono disponibili: cosa si sta aspettando?”.

“Sarà interessante vedere se e come reagiranno i cantori di peana della giunta regionale in scadenza. Smentiranno le parole del presidente di Saga da loro stessi nominato? Diranno che ha avuto una svolta alcolica? O finalmente – conclude - capiranno che devono smettere di baloccarsi tra distrazione e disinteresse?”.

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