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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Esami di Stato 2022: il ministro Bianchi anticipa organizzazione e modalità di svolgimento

Prove scritte in presenza, colloqui con possibilità di videoconferenza

Si va “verso il progressivo ritorno alla normalità”. Queste le parole del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi per quanto riguarda i prossimi esami di Stato 2022 del primo e del secondo ciclo.

Sono ormai pronte le ordinanze sugli esami di giugno, inviate oggi al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (Cspi) per il previsto parere. Terminato l’iter amministrativo, saranno poi trasmesse alle competenti commissioni parlamentari, come previsto dall’ultima legge di bilancio. 

Come si svolgeranno gli esami di Stato 2022?

Il progressivo ritorno alla normalità consente di ritornare alle prove scritte in presenza sia nell’esame di Stato con alcune specifiche sia per l’esame di Stato del primo che del secondo ciclo di istruzione.

Per il solo colloquio, sia nel primo che nel secondo ciclo, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il loro domicilio, condizione che andrà, comunque, documentata.

Esame di Stato 2022, primo ciclo

L’esame di Stato 2022 del primo ciclo prevede due prove scritte – una di italiano e l’altra relativa alle competenze logico-matematiche – e un colloquio. Nel corso della prova orale saranno accertate anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’educazione civica. 

La votazione finale sarà in decimi, si potrà ottenere la lode con deliberazione all’unanimità della commissione.

Per quanto riguarda l’ammissione all’esame, la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso. L’esame si svolgerà in presenza, nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2022. 

Esame di Stato 2022, secondo ciclo

Saranno tre le prove dell’esame di Stato 2022: una scritta di italiano, una scritta sulle discipline di indirizzo e un colloquio finale.

L’esame di Stato avrà inizio il 22 giugno 2022 alle ore 8.30 con la prima prova scritta di italiano, predisposta su base nazionale. Sette le tracce con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Il giorno seguente, il 23 giugno, si passerà alla seconda prova scritta, che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti per ciascun indirizzo. La prova sarà predisposta dalle singole commissioni d’esame.

Il colloquio finale sarà così organizzato: analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) che sarà sottoposto al candidato. Nel corso del colloquio il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver maturato le competenze di educazione civica; analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. La commissione sarà composta da sei commissari interni e un Presidente esterno.  

Il consiglio di classe elaborerà il documento con il percorso formativo fatto dagli studenti, gli strumenti di valutazione utilizzati e gli obiettivi raggiunti, ponendo attenzione all’insegnamento trasversale dell’educazione civica entro il 15 maggio.

La valutazione finale sarà in centesimi.

Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 40 punti (12 per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto).

Le prove scritte peseranno fino a 40 punti, il colloquio fino a 20.

Si potrà ottenere la lode con l’approvazione unanime della commissione d’esame.

La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che pure saranno svolte, e lo svolgimento dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento non costituiranno requisito di accesso alle prove. 

Le parole del ministro Bianchi

“Le scelte di oggi rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando. Non siamo ancora fuori dalla pandemia, ma già quest’anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal governo, abbiamo garantito una maggiore continuità della scuola in presenza, fin dal primo giorno. Abbiamo tenuto conto, come era giusto fare, degli ultimi due anni vissuti dai nostri ragazzi. Per questo, ad esempio, nel secondo ciclo, affidiamo la seconda prova scritta alle commissioni interne, che conoscono i percorsi personali degli studenti. Dobbiamo rimetterci in cammino verso la normalità e guardare al futuro, lavorare alla scuola che vogliamo costruire insieme”.

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