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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Fusione e incorporazione di Ambiente, i sindacati: "Progetto a rischio, si faccia chiarezza in un consiglio comunale straordinario aperto"

Fp Cigl, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl tornano a lamentare il silenzio delle amministrazioni coinvolte e i tanti problemi che sembrano far arenare un progetto che porterebbe lavoro e attiverebbe l'economi circolare: la richiesta formale avanzata al Comune di Pescara

Lo stallo del progetto di fusione tra Ambiente, Attiva e Linda nella prima delle tre società partecipate per la raccolta dei rifiuti preoccupa la Fp Cgil, la Fit Cisl, la Uil Trasporti e l'Ugl. L'allarme lo avevano lanciato alcune settimane fa, ma ora le segreterie regionali per voce di Mssimo Di Giovanni, Carlo Pozzi, Carmine d'Alonzo e Sandro Donatelli chiedono la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto e lo fanno con una richiesta formale inviata al presidente del consiglio comunale di Pescara Marcello Antonelli, al sindaco Carlo Masci e all'assessore comunale alle politiche ambientali Isabella Del Trecco.

Troppa confusione denunciano i sindacati. “La fusione delle tre società partecipate pubbliche – sottolineano le sigle è stata finalizzata alla costruzione di una filiera di impianti che consentisse allo stesso 'nuovo soggetto' di accreditarsi agli occhi di tutti i Comuni della provincia come erogatore di servizi (trattamento e smaltimento delle differenti frazioni dei rifiuti raccolti ) con una connotazione interamente pubblica”.

Nonostante questo ad oggi sarebbero troppe le amministrazioni rimaste inerti e che i sindaci volevano incontrarli i sindacati lo avevano già detto. Ora, nel ricordare che proprio con la fusione e l'incorporazione e dunque l'ampliamento del servizio svolto da Ambiente cui si aggiunge la “consapevolezza che con l'impiantistica costruita e funzionante (l'impianto per il trattamento della Forsu- Frazione organica dei rifiuti urbani, le utenze domestiche e le grandi utenze costituita da scarti alimentari raccolti separatamente e per la produzione di biogas, l' impianto per il trattamento della plastica, impianto per lo stoccaggio del vetro e successivamente l' impianto per trattamento Rae-Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche)”, i sindacati sottolineano che “si sarebbero dovuti e potuti raccogliere tutti i volumi delle varie frazioni prodotti dalla maggioranza dei Comuni, auspicabilmente tutti, che erano già nella compagine societaria della 'vecchia Ambiente' e cioè 30 Comuni della provincia di Pescara con conseguente incremento occupazionale, adeguamento mezzi e così via e nell'ambito interpretativo del processo di formazione della Nuova Pescara come ulteriore segnale di coerenza del disegno strategico”.

“Appare evidente che inizia a concretizzarsi il rischio di una sorta di involuzione di codesto progetto ed infatti già ora – denunciano - alcuni segnali in tal senso vista l'attuale fase di sostanziale stallo non depongono favorevolmente e rischiano di produrre effetti non in linea con il progetto di fusione per incorporazione”.

“Anche le ultime vicende sembrano piegarsi a tale rischio – incalzano Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti Ugl - . Dalla spinosa questione di un parco mezzi ormai fatiscente e ai limiti delle più elementari norme sulla sicurezza, passando dagli otto mezzi fermi da mesi nel parcheggio del cantiere di Città Sant'Angelo, fino alla sospensione delle selezioni in corso per il reclutamento di personale, con ricadute evidentemente negative in termini operativi legati all' efficienza ed alla qualità del servizio”.

“Naturalmente vi è consapevolezza di dover lavorare tutti e, responsabilmente, affinché il rischio involutivo non si compia e si proceda, invece, con l'implementazione della raccolta differenziata nella città di Pescara, poiché anche questo risultato sarebbe stato, ed è, un passaggio di valore strategico – proseguono i sindacati -. Ambiente quindi nasce, e dovrebbe auspicabilmente confermarsi, quale soggetto pubblico, nell'ambito della provincia di Pescara, erogatore di un servizio completo per la raccolta e trattamento dei rifiuti, attento alla sostenibilità ecologica ed economica dell'attività. Creare una filiera di impianti, raccogliere i volumi per rendere l'impiantistica funzionale, proseguire la raccolta differenziata nella città di Pescara e favorire l'attribuzione del servizio di tutti i comuni soci”. Di qui la richiesta di un consiglio comunale straordinario aperto così che si possa comprendere “se il progetto è ancora valido, oppure è da abiurare”.

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