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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Produttori abruzzesi di vino sul piede di guerra contro il decreto ministeriale sull'etichettatura: "Mette a rischio l'uso esclusivo del termine Montepulciano"

Il mondo del vino abruzzese protesta contro il decreto ministeriale in approvazione e in particolare per l'articolo 16 riguardante l'etichettatura

I produttori vinicoli abruzzesi sono sul piede di guerra contro il decreto ministeriale sulle etichettature. In particolare, Il Consorzio tutela vini d'Abruzzo e le associazioni Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Lega Coop, Coldiretti, Daq Vino, Assoenologi e Cia sono contro l'articolo 16 che con la sua approvazione rischia di compromettere una delle più grandi denominazioni di vino rosso fermo italiano, il Montepulciano d'Abruzzo, che da anni supera i 100-120 milioni di bottiglie prodotte e vendute in tutto il mondo.

Un documento unico è stato sottoscritto dalle associazioni alla presenza dell'assessore regionale Emanuele Imprudente, per chiedere la revisione del testo in presentazione, con il mantenimento delle tutele esistenti in materia di utilizzo del nome del vitigno Montepulciano alla sola regione Abruzzo. Secondo i firmatari la proposta di una sorta di "liberalizzazione indiscriminata" dell'uso dei vitigni in etichetta, senza nessuna eccezione, come previsto invece per altri vitigni e sinonimi, porterebbe un danno incalcolabile non solo in termini economici, ma anche di comunicazione creando una vera distorsione di mercato, ottenendo l'effetto opposto alla ratio della norma.

La presenza del vitigno montepulciano in Abruzzo, come riporta Ansa, risale ad oltre due secoli: qui, grazie al particolare microclima della regione, ha trovato le migliori condizioni per vegetare e produrre vini di grande valore.
La denominazione 'Montepulciano d'Abruzzo' nata nel 1968 come denominazione-vitigno e come tale riconosciuta e tutelata in deroga, negli anni è diventata un colosso della enologia nazionale e come tale "deve continuare ad essere protetta". Alessandro Nicodemi, presidente del consorzio:

"L'utilizzo di un sinonimo garantirebbe sia la corretta informazione al consumatore, principio condiviso e da rispettare, sia il patrimonio storico delle denominazioni-vitigno. Dobbiamo difendere il lavoro di centinaia di operatori che per decenni hanno investito importanti risorse sulla promozione e sull'affermazione nei mercati internazionali del vino a denominazione di origine più prestigioso dell'enologia regionale, il Montepulciano d'Abruzzo, da sempre legato in maniera indissolubile ad un vitigno (Montepulciano) e al nostro territorio."

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