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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

La Cna sul mercato della strada parco diviso in 3: "Così non va, servono subito modifiche"

L'associazione di categoria critica la nuova dislocazione del mercato della strada di Pescara che mercoledì 24 gennaio si è svolto per la prima volta nella nuova modalità

«Così non va, servono subito modifiche». A dirlo, in riferimento alla divisione del mercato della strada parco di Pescara, è la Cna.
A parlare è il presidente di Cna Artigiani Imprenditori d’Italia, Cristian Odoardi.

«Troppi disagi, scontenti sia commercianti che cittadini», dice Odoardi. 

Che poi prosegue: «Lo spacchettamento in tre del mercato rionale che si teneva lungo la strada parco, nella zona nord della città, rivela già al suo esordio criticità che scontentano sia i commercianti che i cittadini. È quindi il caso che l’amministrazione comunale riveda rapidamente le proprie scelte, mostri buon senso, torni sui suoi passi e riveda il calendario.  Coinvolgendo le associazioni d’impresa che rappresentano il mondo del commercio, e convocando subito un tavolo di concertazione con loro».

Secondo il presidente Odoardi «senza voler entrare qui nel merito della chiusura delle attività lungo la strada parco, la scelta di dividere in tre gli ambulanti assegnando loro spazi in  via Diaz, nel parcheggio antistante la sala Bingo di via Michelangelo e nel parcheggio tra via Spiga e via Raffaello, si è rivelata sbagliata in generale. Intanto perché non si capisce su quale base siano stati assegnati gli ambulanti all’uno o all’altro spazio, ma poi perché da un mercato di valore della città si è passati a tre spazi che hanno diviso di fatto gli operatori in quelli di serie A, di serie B e di serie C».

A detta di Odoardi, per cui «andrebbero inseriti nel ragionamento anche i danni collaterali legati alla sottrazione degli spazi di sosta delle auto», l’amministrazione comunale deve riprendere in considerazione «subito una diversa collocazione, meglio se unica, rimettendo assieme in un solo spazio adeguato tutti gli operatori, o al massimo in due; programmando comunque in giorni diversi della settimana i mercati se non si dovesse trovare un’area unica». «In ogni caso – conclude – siamo in grado di formulare proposte alternative, soprattutto per ridare valore a questo tipo di commercio, più vicino ai cittadini, che merita maggiore attenzione e rappresenta una risorsa per la città».

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