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Aumenta il prezzo del gelato, D'Agostino (Fipe-Confcommercio): "Cercare di garantire un equilibrio tra costi e qualità"

Parla il presidente dei gelatieri: "Tutti questi rincari, purtroppo, devono essere caricati su qualcuno, e alla fine è inevitabilmente il consumatore a farne le spese"

Con il caldo ormai tornato a trovarci, è d'uopo un bel gelato. Ma che estate sarà ora che il caro prezzi ha invaso qualsiasi settore, determinando un aumento indiscriminato dei prodotti? Ne abbiamo parlato con Pietro D'Agostino, presidente della Fipe-Confcommercio gelatieri: "Innanzitutto - spiega - non bisogna generalizzare, e parlando di rincari è bene distinguere tra gelato industriale e gelato artigianale. La vaschetta che si può trovare al supermercato aveva un prezzo di 5 euro, e ora siamo sui 7 euro. Per quanto riguarda l'artigianale, registriamo tra Pescara e Montesilvano un incremento del 15% sul cono e del 10% sulla vaschetta, mentre per le materie prime c'è stato a marzo un aumento medio dal 20 al 35%".

Secondo Consumerismo No profit, che ha messo a confronto i prezzi nelle varie città italiane, a maggio il prezzo medio dei gelati ha avuto in Italia un incremento medio del +22% rispetto allo stesso periodo del 2022: "Il grosso problema è la speculazione, che fa sì che tutto si ripercuota poi sul prodotto finale", ammonisce D'Agostino. "Ad esempio prima ci volevano 15 centesimi per un cono vuoto, mentre ora siamo sui 22 centesimi: un aumento di 7 centesimi potrebbe sembrare insignificante, ma se lo moltiplichiamo per migliaia di coni ci rendiamo conto che in realtà il prezzo sale di molto. Mediamente un cono che, alla vendita al consumatore, costava 2,50 euro, viene adesso a costare 2,80 euro".

Ma com'è la situazione nella nostra città? "A Pescara al momento stiamo vendendo il gelato sotto costo. Il gelato in teoria dovrebbe stare sui 25-26 euro al chilo, mentre qui attualmente abbiamo un costo di 24 euro al chilo. Il cono piccolo dovrebbe costare 3 euro, mentre il prezzo attuale è di 2,80 euro per il piccolo, con 3,50 euro e 4,50 euro per le altre dimensioni. Mi riferisco alle tariffe praticate dall'Aga, l'associazione gelatieri abruzzesi. Cerchiamo di garantire un equilibrio tra prezzo e qualità, ma non è semplice".

D'Agostino precisa che "c'è stato un aumento esponenziale. Quest'anno i prezzi della corrente sono molto contenuti rispetto all'anno scorso, ma ci sono rincari per tante altre cose. Il latte stava a 80 centesimi, ora sta a 1,20 euro. La panna è passata da 3,80 a 4,50 euro, mentre lo zucchero, che stava a 70 centesimi, ora è arrivato mediamente a 1,40 euro, con un aumento addirittura del 50%. La carta, poi, è aumentata del 35%. L'imballaggio ha inciso tantissimo, salendo dal 25% al 45%. I contenitori di polistirolo costavano 0,27 euro e ora stanno a 0,48 euro. Tutto questo, purtroppo, deve essere caricato su qualcuno, e alla fine è inevitabilmente il consumatore a farne le spese".

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