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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Il comitato Bonifica sostenibile contro i rincari dei contributi: l'appello alla Regione perché si proceda all'annullamento

Le annualità interessate sono quelle del 2021, 2022 e 2023 i cui contributi si chiede di pagare in un'unica soluzione: inviata una lettera all'ente e chiesto un incontro con lo stesso e con il consorzio di bonifica Centro

Il comitato Bonifica sostenibile per voce del presidente Gabriele Trovarelli si dice preoccupato per gli aumenti dei contributi consortili disposti per gli anni 2021, 2022 e 2023 e in particolare per il fatto che dovranno essere pagati in una sola annualità. Preoccupazione condivisa, riferisce con una lettera inviata alla Regione Abruzzo con gli amministratori dei Comuni di Loreto Aprutino, Collecorvino, Cepagatti, Spoltore, Alanno e Rosciano oltre che dalla Coldiretti, la Federconsumatori e Confartigianato.

Per questo il comitato chiede all'ente di far sì che vengano annullati in autotutela gli incrementi suppletivi delle aliquote e delle tariffe relative all’anno 2021 della contribuenza idrica, “sulla base delle entrate accertate dello specifico capitolo del bilancio consuntivo 2021 ad essa riferito, se e per quanto difformi da quelle conteggiate ai fini degli incrementi tariffari nella delibera 20 del 2023” di determinare, sentito il consorzio di bonifica centro e le altre organizzazioni coinvolte, “il limite di sopportabilità economica della partecipazione contributiva dei proprietari consorziati per gli anni 2022 e 2023, previsto dall’articolo13 della legge regionale 36/1996” oltre che di sospendere in autotutela i contributi del 2022 e il 2023 “per la parte eccedente il limite predetto” e di attivarsi per consentire “in conformità alle norme di legge, forme di soccorso finanziario da parte della Regione Abruzzo”. Un appello perché arrivi una risposta positiva lo rivolgono quindi al consorzio e al dipartimento affinché la Regione si impegni a versare al consorzio “ le somme dovute a titolo di contribuenza diretta ad essa facente carico, quale presupposto delle obbligazioni tributarie previste dal piano di classifica vigente, le somme di cui all’articolo 13 della legge regionale 36/1996,

le somme di cui ai capitoli 31 e 33 delle entrate correnti del bilancio del Consorzio, se ed in quanto dovute; ogni altro contributo dovuto per le attività delegate al Consorzio per le quali vige il divieto di gravame a carico dei consorziati previsto dall’articolo 2 della legge regionale 19/2013 e ogni ulteriore somma scaduta risultante dai residui attivi del consorzio se ed in quanto ad essa Regione riferiti, riconosciuti e non altrimenti compensabile”.

Quindi il soccorso finanziario per cui al consorzio si chiede di impegnarsi dal primo gennaio 2024, “all’adozione della contabilità economica e dei centri di costo, in numero almeno pari a ciascuna delle attività istituzionali previste analiticamente dal Piano di Classifica ed a ciascuna delle attività economiche o comunque non istituzionali gestite; all’adozione di criteri tecnico contabili, validati da una parte indipendente e tecnicamente autorevole, da utilizzarsi per la ripartizione dei costi indiretti, di quelli comuni e di quelli generali di funzionamento dell’ente tra i vari centri di costo e tra le varie categorie di contribuenza ed attività economiche e ll’adozione del catasto irriguo che recepisca ad inizio di ogni annata agraria, in via provvisoria per tramite di autocertificazione, i requisiti ed i limiti di irrigabilità dei terreni in funzione delle caratteristiche fisich e delle colture praticate nell’anno, modulando di conseguenza il contributo idrico irriguo, in stretta aderenza al piano di classifica, in funzione dei parametri di consumo idrico per coltura così come regolamentati a livello nazionale o comunemente accettati dalla tecnica agronomica, in mancanza di effettiva rilevazione dei consumi a contatori”. Il comitato chiede anche di “porre formalmente e sostanzialmente termine alla gestione transitoria del piano di classifica, garantendo così la piena applicazione delle norme in esso contenute” e “all’esito delle azioni di cui ai punti che precedono, a procedere al ricalcolo definitivo a consuntivo dei contributi consortili 2022 e 2023”.

"Tutti temi - conclude il comitato - che si chiede si possano affrontare in un tavolo con gli enti coinvolti “fermo restando che si procederà in ogni caso a tutelare gli interessi dei consorziati con ogni mezzo legittimo ed in ogni sede opportuna".

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