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Cronaca

Invalida e senza lavoro, Rita Consorte si incatena davanti alla prefettura: "È un mio diritto, vivo con 300 euro al mese"

Nonostante la sua storia sia arrivata fino a "L'Indignato" di Canale 5, nulla si sarebbe risolto e così la donna rimasta sola e invalida al 75 per cento, ha deciso di protestare in piazza Italia nella speranza di ottenere finalmente risposte

“È il mio ultimo tentativo”. Un momento di vera disperazione quello che sta vivendo Rita Consorte: ora che anche la zia se n'è andata è rimasta definitivamente sola e costretta a vivere con la sua pensione di invalidità che ammonta a poco più di 300 euro al mese. Per questo la pescarese, cui è riconosciuta una invalidità al 75 per cento e che la sua storia l'aveva raccontata anche a “L'Indignato” di Canale 5 nel 2022, ha deciso questa mattina di incatenarsi simbolicamente sostando in piazza Italia proprio davanti alla sede della prefettura.

Quello che chiede, ancora una volta, è che il diritto di avere un lavoro le venga riconosciuto appartenendo ad una categoria protetta.

Con quei trecento euro “si vive malissimo e purtroppo la mia vita è segnata da lutti. Prima è morto mio padre, poi mia madre poi anche mio fratello”. Ora la zia. Fino a qualche anno fa qualche occupazione, tra collaborazioni giornalistiche e piccoli impieghi nel pubblico, riusciva a trovarla per sbarcare il lunario anche grazie al sostegno dei familiari che oggi non ci sono più, ma adesso, spiega, la situazione si è fatta insostenibile. “Non so più dove andare a sbattere la testa. Ho bussato a tante porte e nonostante la mia storia sia finita sulle cronache nazionali nessuno ha fatto niente per me”. Una lettera l'ha inviata l'anno scorso anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Quindi la decisione di indossare quella catena e fermarsi davanti alla prefettura. “Vediamo se qualcuno si degna di farsi vivo. Io chiedo solo che si rispetti la legge, che mi venga dato il posto di lavoro che mi spetta avendo un'invalidità. Ho partecipato a diverse selezioni pubbliche – conclude -, ma non sono mai riuscita a rientrare e non so perché”.

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