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Penne: il comune si costituisce parte civile nel processo MareMonti

Dopo le continue sollecitazioni dell'opposizione il Comune di Penne ha deciso di costituirsi parte civile nel processo MareMonti. L'incarico è stato affidato dal Sindaco Rocco D'Alfonso all'avvocato Fabrizio Silvani

Il Comune di Penne, dopo i tentennamenti della passata Giunta Di Marcoberardino, ha deciso di costituirsi parte civile nell'ambito del processo penale sulla vicenda MareMonti. Il Sindaco di Penne Rocco D'Alfonso ha accolto dunque favorevolmente la richiesta del gruppo di PenneSì, firmata da tutti i gruppi presenti in Consiglio Comunale, ed ha affidato all'avvocato Fabrizio Silvani l'incarico di costituirsi parte civile nel processo penale riguardante la nota strada fantasma. Così come il WWF anche il Comune di Penne, seppur con ritardo, ha deciso di tutelarsi e chiedere i danni nelle sedi opportune.

La prima udienza preliminare, dello scorso 19 luglio, è durata però solo pochi minuti. Il gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha rinviato l'appuntamento al prossimo 10 gennaio a causa di un difetto di notifica. La variante SS81, meglio conosciuta come “Maremonti”, che nelle intenzioni (ma solo in quelle) avrebbe dovuto collegare la zona vestina alla costa pescarese, ha danneggiato enormemente Penne e tutti quei paesi che si appoggiano alla capitale vestina.

La "strada fantasma", appaltata per 22 milioni di euro alla ditta Toto, è stata bloccata nel 2008 dalla Forestale (solo dopo quattro mesi di lavoro) per aver invaso la riserva naturale del lago di Penne, in un tratto tra Colle formica e contrada Campetto. Tra i 13 indagati nel processo "MareMonti" figurano l'ex presidente della Provincia di Pescara, Luciano D'Alfonso; gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto, rispettivamente proprietario e amministratori della Toto Costruzioni spa;  il progettista Carlo Strassil, già arrestato nell'ambito della stessa inchiesta il 19 aprile scorso, e il commissario straordinario di questo intervento, Valentina Olivieri.

Nel registro degli indagati anche il responsabile unico del procedimento Fabio De Santis; il dirigente dell'Anas Michele Minenna; il direttore dei lavori Paolo Lalli, il responsabile del procedimento  Roberto Lucetti; Paolo Cuccioletta della società a responsabilità limitata Archingroup; Cesare Ramadori del consiglio di amministrazione della Toto e l'incaricato della Provincia a valutare l'impatto ambientale della variante Angelo Di Ninni.

Sono accusati, a vario titolo, di truffa aggravata in concorso, falso ideologico, corruzione, concussione, violazione delle leggi ambientali.

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