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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Sono 17 gli indagati dell'inchiesta "Tana delle tigri" che scuote il Comune

L'indagine della guardia di finanza e della Procura di Pescara ha portato all'arresto di 4 persone per presunte tangenti in appalti pubblici

Sono in totale 17 gli indagati nell'operazione "Tana delle tigri" che sta scuotendo il Comune di Pescara.
L'inchiesta prende il nome dal luogo in cui si incontravano gli iscritti nel registro della procura della Repubblica di Pescara per l'indagine coordinata dal pubblico ministero Luca Sciarretta, come riferisce l'agenzia LaPresse.

Agli arresti in carcere Fabrizio Trisi, dirigente comunale del settore Lavori Pubblici, che si è dimesso sabato scorso dall'incarico, e Vincenzo De Leonibus, imprenditore edile.

In manette anche 2 spacciatori di droga già noti alle forze dell'ordine. Tra gli indagati anche un esponente della microcriminalità pescarese, di etnia rom, nei confronti del quale sono state eseguite delle perquisizioni domiciliari. Iscritto nel registro degli indagati il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per un presunto finanziamento illecito politico elettorale che sarebbe stato erogato dal legale rappresentante della società "Pescara energia srl", su richiesta di Trisi. L'ipotesi riguarda una cena elettorale in uno stabilimento di Pescara per una somma complessiva di 400 euro. Sospiri ha precisato che l'evento in questione non fu organizzato da lui e che non fu l'unico candidato presente quella sera a cena.

L'imprenditore De Leonibus, secondo la tesi accusatoria, avrebbe acquistato della sostanza stupefacente dai 2 spacciatori, ora in carcere, per condividerla con il dirigente indagato e i suoi 2 funzionari, Gianluca Centomare e Jairo Ricordi, collaboratori di fiducia di Trisi, coinvolti nell'inchiesta perché accusati di aver fatto un uso personale delle auto del Comune. Per gli affidamenti diretti e dei subappalti, per i pareri favorevoli e l'accelerazione dei pagamenti per le commesse pubbliche, De Leonibus avrebbe fornito droga, soldi, regali e altre utilità in base ad un accordo non scritto con il dirigente indagato. Corruzione, turbata libertà degli incanti, peculato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti sono i reati contestati, a vario titolo, agli indagati. Le misure cautelari sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Fabrizio Cingolani, su richiesta del pm Sciarretta.

Trisi è accusato di aver gestito in modo illecito, col vizio dei favoritismi, procedure di affidamento per opere pubbliche, appalti di lavori e cantieri per la manutenzione delle strade finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per 5 milioni di euro. Tra le gare finite sotto la lente degli investigatori anche l'affidamento dei lavori per la realizzazione del collegamento dell'asse attrezzato di Pescara e l'adeguamento dello svincolo della statale 714, nei pressi di San Silvestro. Altri 2 indagati sono Tommaso Catani e Marco D'Andrea, per una ipotesi di turbamento di una selezione pubblica ancora al vaglio degli inquirenti. Piergiorgio Pardi e Fausto Di Francesco sono indagati per una gara, da 3 milioni e 500 mila euro, per lavori di manutenzione della rete idrica dell'Aca, società consortile dei servizi idrici.

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