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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

A quasi 8 mesi di distanza dalla morte del giovane Dairon nuovo appello della madre agli inquirenti: "Attendiamo ancora risposte, vogliamo la verità"

Abbiamo raggiunto la madre del giovane Dairon, Maylen Estrada, e il suo legale l'avvocato Vincenzo Di Censo che da quasi 8 mesi attendono i referti dell'autopsia e i risultati delle perizie dopo la morte del giovane avvenuta il 29 novembre 2022

A distanza di quasi 8 mesi, attendiamo ancora risposte dalle perizie e dall'istruzione probatoria per la morte del giovane 19enne Dairon Rosales Estrada, trovato impiccato all'interno di un locale dove lavorava il 29 novembre 2022. A dirlo la madre, Maylen Estrada, assieme al suo legale l'avvocato Vincenzo Di Censo che da mesi sollecita la procura per avere a disposizione i risultati dell'autopsia e delle perizie condotte quando il giovane fu trovato senza vita, e che hanno portato a classificare la morte come suicidio. La donna, come già aveva dichiarato nei giorni successivi alla tragedia, non crede all'ipotesi del suicidio in quanto il figlio, a suo dire, non aveva alcun motivo per togliersi la vita:

"Lancio un nuovo appello alla procura e a chi sta conducendo le indagini per sapere la verità e capire anche dai risultati dell'autopsia se mio figlio si è davvero suicidato. Io non credo a questa ipotesi, lo avevo sentito poche ore prima della sua morte, avvenuta senza lasciare un biglietto o mandare un messaggio alle persone care. Perchè non abbiamo ancora i risultati dell'autopsia dopo tutto questo tempo, e delle perizie giudiziarie? Si stanno facendo delle indagini? Qual è l'ora della morte di mio figlio? La causa precisa? Dairon aveva alcuni problemi economici ma il giorno dopo la sua morte avrebbe dovuto fare un colloquio di lavoro per il quale era molto felice. Io sono convinta che non si sia suicidato, forse ha visto qualcosa che non doveva vedere".

L'avvocato Di Censo ci ha spiegato che in realtà la morte del 19enne non è mai stata archiviata come suicidio e che effettivamente i tempi per avere i referti dell'autopsia e questa stasi di molti mesi dell'istruzione probatoria sono discutibili.

"Ogni 20 giorni sto inviando una missiva alla procura affinchè si possano accelerare i tempi e avere le prime risposte scientifiche e certe sulla morte del ragazzo. Siamo a quasi otto mesi e non conosciamo ancora l'esito dell'autopsia. Tutto questo, a mio giudizio, lascia intendere che non vi è la certezza del suicidio: quando una persona si toglie la vita volontariamente, specie per impiccagione, il fatto è facilmente valutabile a livello clinico e scientifico. Quindi se queste valutazioni non sono arrivate così rapidamente, potrebbero esserci dei dubbi e questo vogliamo capire, se si stanno svolgendo ulteriori indagini che potrebbero portare all'apertura di un fascicolo diverso dall'archiviazione per suicidio".

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