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Rifondazione Comunista si rivolge al sindaco De Martinis: "Che fine hanno fatto i 200 mila euro dell'operazione Ciclone ?"

Soldi che il Comune di Montesilvano non avrebbe mai incassato. Sono passati quattro anni dalla sentenza di Cassazione che impone il risarcimento, ma l'attuale giunta non si sta attivando

Duecentomila euro che il Comune di Montesilvano deve ancora ricevere a mo' di risarcimento dopo i fatti relativi all'inchiesta denominata "Ciclone" e che ha visto coinvolti l'allora sindaco Enzo Cantagallo, Vincenzo Ferretti, Ronaldo Canale, Paolo Di Blasio, Guglielmo Di Febo, Alfonso Di Cola e Attilio Vallescura.
Una somma che il giudice civile competente dovrà ripartire e quantificare in sette parti a carico dei condannati.

La vicenda, finita in tribunale, si trascina da 15 anni e si è conclusa nel 2016 con la sentenza della Corte di Cassazione. A oggi quella ingente somma non sarebbe mai stata riscossa. Rifondazione Comunista si chiede il perché, dal momento che lo stesso Comune di Montesilvano si costituì parte civile per essere stato "colpito dalle molteplici condotte illecite dei pubblici ufficiali preposti alle gestione della cosa pubblica", come testualmente riportato agli atti. L'attuale sindaco De Martinis, nella precedente legislatura, quando rivestiva il ruolo di vice di Francesco Maragno, aveva incaricato in più di un'occasione l'avvocatessa Serena Tucci di sollecitare la riscossione, ma adesso sembra aver preso le distanze. «Noi del Prc-Se ci facciamo portavoce dell'indiscutibile diritto dei cittadini di conoscere la verità e abbiamo già presentato un'istanza di accesso civico generalizzato».

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