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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La nuova denuncia di Pettinari (M5s): "Residenti ostaggio di rifiuti e criminalità nel palazzo della vergogna di Montesilvano"

Sopralluogo del vice presidente del consiglio regionale che ha incontrato i residenti della zona

«Residenti ostaggio di rifiuti e criminalità nel palazzo della vergogna in via Lazio a Montesilvano».
A denunciare nuovamente la situazione di degrado è il vice presidente del consiglio regionale, Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle.

«Abbiamo ascoltato troppe parole, ora vogliamo i fatti».

Dice l'esponente pentastellato che raccoglie le lamentele dei cittadini: «Ancora un grido d’aiuto dai residenti del palazzo della vergogna di via Lazio a Montesilvano. A chiamarci sono le persone che abitano nello stabile, ma anche chi risiede nelle abitazioni limitrofe. La situazione continua a essere insostenibile a causa di alcuni soggetti pericolosi che hanno scambiato il palazzone per la loro discarica a cielo aperto o per la sede dei loro traffici illeciti: spaccio e probabilmente anche ricettazione. Questo edificio è di proprietà del Comune di Pescara, ma insiste nel perimetro comunale di Montesilvano. Due istituzioni che non riescono a risolvere questo annoso problema, e il centrodestra in Regione Abruzzo invece di stanziare i fondi necessari per interventi concreti sta a guardare».

Poi Pettinari, che ha incontrato alcuni residenti questa mattina, sabato 19 giugno, aggiunge: «I cittadini onesti sono ostaggio di un vero e proprio inferno, quello che salta subito all’occhio è la quantità di immondizia che supera ogni immaginazione. Viene lanciata dai balconi, accumulata nelle pertinenze del palazzo e a volte lanciata così forte da ricadere anche nei cortili del palazzo vicino. Oltre che a un oggettivo problema di decoro e di salute, c’è l’altissimo rischio di potenziali incendi, già accaduti tra l’altro. Rifiuti ingombranti, e non solo, sono diventati parte dell’assetto urbano in questo quadrilatero dimenticato dalle istituzioni. Ma se l’immondizia è visibile a occhio nudo e si percepisce anche dall’odore nauseabondo, non è da sottovalutare il problema della criminalità. Qui si spaccia e probabilmente vengono portati oggetti rubati che poi sono rivenduti illegalmente. Insomma siamo davanti a una situazione che ricorda quelle critiche di alcuni palazzi del quartiere Rancitelli, forse in alcuni casi anche peggiori. Cosa si aspetta a intervenire? Ci hanno riempito la testa di promesse che nel tempo si sono rivelate chiacchiere al vento. Eppure siamo in una zona molto bella della città, con un panorama mozzafiato, a due passi dal mare. Abbiamo più volte proposto di riqualificare e ristrutturare il palazzo, creando una casa dello studente o un luogo pubblico fruibile da turisti e residenti. Ora non ci sono più scuse, il Governo Conte ha avviato la fortunata manovra del Super Bonus, con la quale il palazzo potrebbe essere ristrutturato a costi bassissimi. Ristrutturare significherebbe anche mettere in sicurezza tanti cittadini: il palazzo cade a pezzi, ci sono spazi, nei piani più alti, con i cancelli sfondati attraverso i quali si può accedere tranquillamente sui balconi che hanno buchi e aperture. Si aspetta che qualcuno cada giù? O che i pezzi di cornicione e di lamiere del terrazzo si schiantino al suolo e cadano su qualche passante? Io chiedo, ancora una volta, un intervento reale dei comuni interessati e di Regione Abruzzo. Ma non chiacchiere, vogliamo i fatti! E non mi stancherò mai di venire qui, anche se chi segue la cronaca sa che rischio in prima persona. Ma non voglio abbandonare queste persone. Non lo farò mai».

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