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Cronaca

Evacuato il World Scout Jamboree in Corea del Sud per l'allarme tifone, ci sono anche cinque pescaresi: il racconto di un papà

Aggiornamenti costanti dai referenti del contingente italiano che vede la presenza di 18 abruzzesi. Il governo coreano con l'organizzazione ha fatto in modo che il campo fosse smontato e i ragazzi arrivati da tutto il mondo fossero spostati in strutture sicure con 24 ore di anticipo: "Il morale è alto e la situazione è sotto controllo"

Arriva il tifone Khanun in Corea del Sud e scatta il piano di evacuazione per il World Scout Jamboree che vede la presenza nel Paese asiatico e per la precisione a Saemangeumdi 18 ragazzi abruzzesi, 5 dei quali dei gruppi scout Pescara 1,4 e 6. Difficile parlare direttamente con loro, ma grazie al papà di una delle “esploratrici” del gruppo Pescara 1 e le informazioni ufficiali dei referenti nazionali ricevute dai genitori e condivise dai social, riusciamo a sapere che il campo è stato smontato e tutti sono stati trasferiti in totale sicurezza in altre strutture.

La conferma arriva proprio dall'Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani), la Cgne (Associazione scout laica) e la Federazione italiana dello scoutismo che nell'ultimo post condiviso sulla pagina facebook del contingente italiano presente al Jamboree spiegano come “tutte le unità del contingente italiano hanno lasciato il sito e i primi ragazzi partiti questa mattina sono già arrivati a destinazione. Le strutture che ci ospiteranno sono i dormitori del campus universitario di Incheon. Le operazioni di trasferimento si sono svolte in modo ordinato”.

Donato Lopez, il papà con cui siamo riusciti a parlare, ha avuto contatti diretti sia con la figlia Giorgia che con i capi scout che accompagnano i ragazzi dei gruppi pescaresi e abruzzesi e ci conferma che tutto si è svolto nella massima serenità anche perché l'allerta tifone è prevista per il 9 e il 10 agosto. L'evacuazione, dunque, grazie al governo coreano e a tutta l'organizzazione è iniziata con ben 24 ore d'anticipo.

“Posso dire che la situazione è sotto controllo – spiega a IlPescara -. Consideri che lì sono sette ore avanti quindi ora sono circa le 20. Stamattina appena svegli hanno fatto colazione, hanno smontato le tende e il governo li ha trasferiti in strutture sicure. Penso che il contingente italiano ora sia insieme, parliamo di circa 1.200 persone tra capi, guide e ragazzi. Sono stati trasferiti con i pullman, il morale resta alto. L'unico cruccio per loro è quello di non riuscire a portare avanti tutte le attività previste con i giovani arrivati da tutti gli altri Paesi. Sperano che la situazione si normalizzi nel più breve tempo possibile”.

Nessun rientro anticipato per ora perché, come spiegano in un video pubblicato su YouTube i referenti del contingente italiano, quello previsto è un tifone e quindi una tempesta sì particolarmente violenta, ma che nulla ha a che fare con un tornado. Al momento dunque il rientro in Italia è previsto così come già stabilito il 12 agosto.

L'organizzazione, da quella del raduno, a quella del governo e fino a quella del contingente italiano scout ha dunque perfettamente funzionato con in più il merito dei referenti nazionali delle organizzazioni scout di tenere costantemente aggiornate le famiglie sia con mail ufficiali che condivisioni sui social.

Giorni bellissimi per chi li sta vivendo anche se le difficoltà non sono mancate e quella del tifone è solo l'ultima. Nei giorni scorsi il caldo è stato tropicale e diversi ragazzi arrivati da tutto il mondo hanno avuto colpi di calore, ma come ci spiega il signor Lopez, non ci sono stati disagi enormi se si considera che ci sono oltre 40mila scout al Jamboree. Pochissimi quelli che hanno avuto bisogno di controlli medici. Anche in questo caso, va sottolineato, a funzionare bene sarebbe stata la macchina organizzativa. Per affrontare i disagi infatti, come riferito proprio tramite mail ai genitori, le attività previste nelle ore più calde sono state sospese, sono state distribuite bottiglie d'acqua, gelati e sali minerali oltre che ombrelli per proteggersi dal sole e sono persino stati predisposti luoghi climatizzati per delle soste rinfrescanti.

“Ciò che caratterizza il nostro contingente è il riconoscersi come una famiglia, affrontare insieme le difficoltà, sostenendosi nelle fragilità”, scrivono in una delle mail inviate ai genitori i referenti del contingente italiano ed è proprio ciò che sta avvenendo. Costanti ovviamente i contatti con l'ambasciata italiana a Seoul e il ministro degli Esteri.

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