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La purezza delle sorgenti del Pescara per festeggiare la giornata mondiale dell’acqua

Uno degli ultimi baluardi in cui si può scoprire la purezza dell'acqua

Ricorre oggi, 22 marzo, il world water day, ovvero la giornata mondiale dell’acqua. Celebriamo questa importante ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 come parte integrante delle Direttive di Agenda 21, adottate dalla Conferenza di Rio sullo Sviluppo Sostenibile, focalizzandoci su un patrimonio di purezza e biodiversità locale: le sorgenti del Pescara.

Acque limpide e cristalline caratterizzano la Riserva Sorgenti del Pescara. Si tratta di uno degli ultimi baluardi in cui si può scoprire la purezza dell'acqua, berla alla sorgente, osservare la meraviglia della biodiversità legata al mondo acquatico, con la straordinaria e lussureggiante vegetazione igrofila, ricchissima di piante particolari, avifauna, mammiferi, insetti e fioriture. Uno scenario tanto incantevole quanto delicato.

La dottoressa Pierlisa Di Felice, direttrice della Riserva, ricorda infatti che “basta pochissimo per distruggere un paesaggio così straordinario e ricco di biodiversità”.

E continua:

“Purtroppo non siamo ancora consapevoli di quanto l'acqua sia portatrice di vita e di bellezza. Le nostre sorgenti, tra le più copiose d'Italia, rappresentano un modello da seguire, in cui l'acqua è protagonista, ospitano habitat che possono essere studiati e vanno tutelati. Il fiume Pescara, purissimo alla sorgente, si degrada nel suo lento fluire verso il mare, diventando un fiume inquinato. Questo deve farci riflettere sull'importanza del risanamento dei nostri fiumi e sulla salvaguardia delle nostre sorgenti. I cambiamenti climatici, sempre più estremi, con ondate di calore e siccità prolungata, rischiano di degradare molti habitat acquatici. E se poi ci mettiamo anche gli interventi dissennati dell'uomo sul paesaggio, rischiamo di trovarci veramente in brutte situazioni. Occorre tutelare e rispettare le nostre risorse idriche. Occorre riscoprire il valore ambientale, sociale, culturale, paesaggistico dei nostri paesaggi legati all'acqua e dei nostri fiumi."

Il risanamento dei fiumi è però possibile e sono molti i progetti virtuosi portati a termine, che possono essere ripetuti per il Pescara. Uno dei casi più interessanti, spiega la dottoressa Di Felice, è stato il risanamento del fiume Tamigi in Inghilterra.

"Il progetto ha visto coinvolti tutti gli attori presenti sul territorio, dal comune di Londra fino alla partecipazione di associazioni ecologiste e associazioni culturali. Per tanti anni il Tamigi è stato uno dei fiumi più inquinati d'Europa, oggi, dopo un lungo lavoro di risanamento è tornato a risplendere, diventando uno scrigno di biodiversità. Questa cosa potrebbe essere riproposta anche al fiume Pescara, il fiume dei nostri padri, che ha scandito la storia e la cultura della nostra Val Pescara. Un paesaggio culturale legato all'acqua che deve essere restaurato. Ma occorre la partecipazione di tutti, dalle associazioni fino ai vari attori sul territorio, comuni e Regione, che devono impegnarsi, sotto un'unica regia di esperti, per risanare il fiume Pescara. Credo che questa cosa possa essere fatta, con un minimo di buona volontà. Non è impossibile perché oggi abbiamo strumenti e conoscenze tecnico-scientifiche che ci permettono di fare progressi incredibili nel restauro paesaggistico dei fiumi. Questo deve essere il progetto su cui lavorare per il futuro, un grande risanamento ambientale che può migliorare la vita di tutti."

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