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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'Abruzzo perde sempre più abitanti, 48.906 in 7 anni: Pescara la provincia che si spopola meno

A registrare il calo demografico nella nostra è uno studio condotto da Aldo Ronci riferito al periodo tra il 2013 e il 2020

L’Abruzzo perde 48.906 abitanti e decresce del 3,68% con un’intensità pari al doppio di quella dell’Italia che è stata dell’1,84%.
È quanto emerge da uno studio condotto da Aldo Ronci che prende in esame il periodo di 7 anni dal 2013 al 2020.

L’Abruzzo, in sostanza, perde gli stessi abitanti di una città come Chieti.

E le due classi di età che hanno influenzato in maniera importante la forte flessione della popolazione abruzzese tra il 2013 e il 2020 sono: quella 32-48 anni che ha perso 49.141 unità (14,80%) ma che comunque ha subìto quasi lo stesso decremento percentuale dell’Italia (14,18%); quella 15‐31 anni che ha visto emigrare 26.567 giovani con una flessione dell’11,12%, valore quest’ultimo pari a due volte e mezzo quello italiano che è stato di appena il 4,53%. «Il forte decremento giovanile è allarmante», spiega Ronci, «in quanto crea un problema di squilibri nel rapporto tra generazioni a svantaggio della popolazione potenzialmente più attiva e produttiva con implicazioni allarmanti di carattere sociale ed economico». La flessione si spalma: con intensità più elevata nelle province dell’Aquila e di Chieti che presentano aree in fase di spopolamento più numerose; con intensità più lieve nelle province di Teramo e di Pescara che hanno aree in fase di spopolamento meno numerose. I comuni montani in fase di spopolamento, al 31.12.20, sono 186 e hanno subito, in 7 anni, un decremento di 28.796 unità che in valori percentuali è pari al 9,52%. Ma cosa che non ci si aspettava è che, al 31.12.20, 32 comuni non montani situati sulla fascia costiera, si trovano in fase di spopolamento e hanno subìto, in 7 anni, un decremento di 9.163 unità che in valori percentuali è pari al 7,44%. «L’Abruzzo»,sostiene Ronci, «ha bisogno d cambiare marcia individuando, senza tralasciare il faticoso e importante lavoro già in atto, due fondamentali direttrici che gli permettano di affrontare i nodi nevralgici della Regione che riguardano da un lato, per superare gli squilibri locali, un progetto di sviluppo e riequilibrio territoriale e dall’altro, per superare le difficoltà in cui versa il sistema produttivo, una grande, imponente ed efficace iniziativa che riesca, attraverso l’innovazione, a rendere più competitivi tutte le attività economiche».

L’Area Metropolitana Pescara‐Chieti

Si è, di fatto, creata l’area metropolitana Chieti‐Pescara (città diffusa), rileva Ronci, che conta una popolazione di 346.759 abitanti distribuita su una superficie di 64 Kmq mentre il resto dell’Abruzzo segna 934.253 residenti su una superficie di 10.150 kmq. L’Area Metropolitana Chieti‐Pescara è composta dai Comuni di Pescara, Chieti, Silvi, Cepagatti, Città S.Angelo, Collecorvino, Montesilvano, Moscufo, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Pianella, San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina, Francavilla al mare. L’area metropolitana Pescara-Chieti raccoglie il 27 della popolazione ed è concentrata su appena il 6% del territorio, ha una densità abitativa di 538 abitanti per kmq pari a cinque volte e mezzo quella del resto dell’Abruzzo che conta 98 abitanti per kmq. L’area metropolitana, al contrario del resto della Regione, ha registrato un costante e consistente incremento fino a pochi anni fa ma negli ultimi anni ha subìto una battuta d’arresto e restano in crescita i soli Comuni di Francavilla e San Giovanni Teatino.

Tra il 31.12.13 eil 31.12.20 si registra un decremento forte nelle province dell’Aquila (14.828), e di Chieti (16.636) meno consistente in quelle di Teramo (-9.053) e di Pescara (‐8.389). In valori percentuali la popolazione decresce di più all’Aquila (‐4,85%) e a Chieti (‐4,25%), meno a Teramo (‐2,92%) e a Pescara (‐2,60%). Le flessioni sono tutte superiori a quella media italiana (‐1,84%).
Nei capoluoghi le flessioni sono state a Chieti‐3.228, a Pescara ‐2.994, a Teramo ‐2.281 e a all’Aquila‐1.115. In valori percentuali flettono Chieti‐6,16%, Teramo–4,17%, Pescara–2,46% e L’Aquila – 1,58%.

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