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Via di Sotto, lettera aperta dell'Acu al sindaco Masci: "Problema da risolvere urgentemente"

Luigi Di Corcia ha scritto al primo cittadino sulla situazione dell'autovelox in via di Sotto e delle migliaia di multe che ne sono derivate

Il presidente dell'Acu Abruzzo, Luigi Di Corcia, ha inviato una lettera aperta al sindaco di Pescara, Carlo Masci, sulla situazione dell'autovelox in via di Sotto e delle migliaia di multe che ne sono derivate, definendo la questione "un problema da risolvere urgentemente". Ecco cosa si legge nella missiva: "La rispetto molto come uomo e come politico e credo che abbia veramente a cuore le sorti dei suoi cittadini ma sulla questione relativa all'autovelox di via di Sotto sta commettendo un errore. Noi, e i cittadini che si sono rivolti numerosi e disperati alla nostra associazione, siamo coscienti che i limiti di velocità vadano rispettati. La realtà è che se si vuole risolvere un problema di sicurezza stradale (in un'arteria che evidentemente ne presenta molteplici) la soluzione semplicistica di installare un autovelox non è certamente la migliore nè la più efficace".

Secondo Di Corcia, infatti, "se non si interviene sulla struttura della strada le automobili tenderanno a percorrerla a velocità superiori mettendo in pericolo ciclisti e pedoni. Si immagini un’automobile su una strada relativamente larga, priva di traffico e con pochi pedoni e ciclisti in vista, che presenta pochi incroci, ed è addirittura in discesa: tutte le informazioni visibili sulla strada stessa sembrano indicare che le automobili possono procedere a grande velocità e rallentare per rispettare il limite di 30 km/h richiede uno sforzo razionale che risulta innaturale per chi vi procede".

Pertanto "prima di installare un dispositivo autovelox avreste dovuto intervenire sulla struttura della strada (dispositivi orizzontali e verticali di moderazione del traffico, restringimento del tratto stradale, rotatorie etc.) e sulla sua illuminazione oltre che sui marciapiedi. Tutte cose che avrebbero tutelato meglio i cittadini e che non avrebbero creato un caso così eclatante in un momento storico dove, ripetiamo, di denaro ne circola veramente molto poco e dove le famiglie sono in difficoltà economica".

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