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L'Iis Alessandrini si mobilita per sostenere il popolo ucraino con una raccolta solidale e un incontro con la musicista Salyak

L'istituto tecnico di Montesilvano ha avviato una raccolta di generi di prima necessità con gli studenti che hanno ascoltato le parole di Kalyna Salyak, una giovane madre ucraina apprezzata musicista che vive ora in Abruzzo

Anche l'Iis Alessandrini di Montesilvano si mobilita per sostenere il popolo ucraino, con gli studenti, genitori e personale scolastico che si sono mobilitati con una raccolta di generi di prima necessità, medicinali, indumenti con il coordinamento dell’insegnante Marco Della Valle che destinerà il tutto alla Croce Rossa Italiana e alla Caritas. Gli studenti hanno anche incontrato ieri mattina 4 marzo nell'aula magna dell'istituto superiore in via D'Agnese Kalyna Salyak, una giovane madre ucraina, apprezzata musicista che vive ora in Abruzzo, a chiarire agli studenti la situazione determinatasi dopo l’invasione della sua patria da parte dell’esercito russo. La dirigente scolastica Maria Teresa Di Donato ha aperto l'incontro mentre la musicista ha spiegato che l'Ucraina è un Paese di quasi 40 milioni di abitanti, pronto a lottare per la libertà:

I miei conterranei, sotto assedio da parte delle truppe russe di Putin, vogliono soltanto difendere la loro patria. Nel dna di questa nazione ma, soprattutto, di questo popolo c’è sempre stata una forte propensione alla difesa della propria autonomia. Circa trecento anni fa i Kozaky, ucraini, erano soldati scelti preparatissimi nella difesa militare del territorio. Caterina la grande strinse un accordo con loro perché si occupassero della difesa dei confini della nazione russa, da questo e tanti altri episodi nascono le pretese di Putin riguardo all’annessione di una terra, da sempre in lotta per la propria indipendenza parlando di Putin come di un dittatore spietato e che diffonde false notizie pro regime sui media, comprese quelle sull'attacco alla centrale nucleare:

“In realtà amici e parenti riportano notizie diverse, che sì la centrale è in fiamme perché in caso di esplosione essa avrebbe un impatto devastante per l’Europa e non solo sei volte più drammatico di Chernobyl, ma che essa non è più in mano delle truppe russe, ma è difesa ancora dalla mia gente.I soldati russi non si rendono conto che i loro attacchi provocano morte e distruzione? Bambini, donne ed animali sono i soggetti più deboli. Da mio padre sono venuta a conoscenza di un bombardamento contro un orfanotrofio e, adesso, dei bambini lì custoditi non si hanno traccia. È stato bombardato anche un canile con mille animali, tutti bruciati. Sono stati presi di mira gli ospedali. Vengono bombardati anche i civili in fuga. Una colonna di fuggitivi è stata colpita da un missile a pochi chilometri dal confine. Un padre si è visto morire il figlio. Lo ha condotto in braccio per chilometri alla
ricerca di un luogo dove dargli una degna sepoltura. Dopo nove giorni di conflitto le persone non hanno più viveri di scorta. Bisogna far presto, occorre mettere in moto la macchina umanitaria per fare sì che il popolo Ucraino possa continuare a resistere, perché La Russia si nutre della nostra paura, intende mettere paura in modo da poter fare la voce grossa"

La donna ha spiegato che ora i suoi conterranei avranno bisogno di tutto, dai beni di prima necessità, medicine come insulina, antibiotici e tanto altro considerando l'attacco improvviso che ha impedito di fare scorte per tempo.

"La Russia dopo la Crimea e la Cecenia ora vuole l’Ucraina ma, probabilmente, dopo di essa non si esaurirà la sua sete di conquista”.

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