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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Covid, tornano a salire i contagi: Pescara al terzo posto tra le province con l'incidenza più alta

A scattare la fotografia della situazione è la Fondazione Gimbe: nella nostra provincia l'incidenza è di 1.188 casi di Coronavirus negli ultimi 7 giorni

Tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia e la provincia di Pescara è nei primi tre posti per l'incidenza dei nuovi casi negli ultimi 7 giorni.
A dirlo è l'elaborazione della Fondazione Gimbe il cui presidente Nino Cartabellotta, è categorico: «Follia abbandonare le mascherine al chiuso dal primo maggio», come riferisce l'agenzia Dire.

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 20-26 aprile 2022, rispetto alla precedente, un aumento dei nuovi casi in Italia (433.321 contro 353.193, pari a +22,7%) e dei decessi (1.034 contro 861, pari a +20,1%, di cui 93 riferiti a periodi precedenti.

In crescita anche i casi attualmente positivi (1.234.976 contro 1.208.279, +26.697, pari a +2,2%), le persone in isolamento domiciliare (1.224.239 contro 1.197.643, +26.596, pari a +2,2%) e i ricoveri con sintomi (10.328 contro 10.214, +114, pari a +1,1%), mentre si confermano in leggero calo le terapie intensive (409 contro 422, -13, pari a -3,1%).

Così commenta Cartabellotta: «Dopo il netto calo della scorsa settimana tornano a salire i nuovi casi settimanali (+22,7%), che si attestano a quota 433 mila, con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 62 mila casi, a fronte di una risalita dei tamponi totali dell'11,7%». Nella settimana 20-26 aprile in tutte le regioni si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +2,9% del Piemonte al +44,8% della Basilicata). Rispetto alla settimana precedente, in 101 province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, in 6 una riduzione. L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 92 province, di cui 11 registrano oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti: Chieti (1.346), Ascoli Piceno (1.245), Pescara (1.188), Teramo (1.176), Avellino (1.134), Benevento (1.059), Brindisi (1.052), Catanzaro (1.033), Bari (1.029), Salerno (1.015) e Messina (1.002). Cresce il numero dei tamponi totali (+11,7%): da 2.294.395 della settimana 13-19 aprile a 2.563.195 della settimana 20-26 aprile. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 13,7% (+250.792), mentre quelli molecolari del 3,9% (+18.008). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività rimane sostanzialmente stabile per i tamponi molecolari (dal 13,2% al 12,8%), mentre per gli antigenici rapidi aumenta dal 16,4% al 18,2%.

«Il clamoroso flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse», commenta Cartabellotta, «deve far riflettere le istituzioni, in particolare considerata l'ulteriore estensione della platea ad altri 4,2 milioni di persone tra le quali arrancano le somministrazioni. Innanzitutto serve un'incisiva campagna d'informazione sia per sensibilizzare la popolazione a rischio di malattia grave sull'efficacia del secondo richiamo, sia per contrastare il generale senso di "stanchezza" nei confronti della campagna vaccinale. Ma l'informazione da sola non basta: deve essere integrata con strategie di chiamata attiva, visto che le Asl dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea'. Per quanto riguarda l'efficacia dei vaccini, i dati dell'Istituto superiore di Sanità dimostrano che l'efficacia sulla diagnosi rimane sostanzialmente stabile dal 45,3% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 47,1% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire al 63,7% dopo il richiamo; l'efficacia sulla malattia severa rimane sostanzialmente stabile dal 72,5% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 73,9% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire al 89,9% dopo il richiamo. Complessivamente nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d'età si riduce l'incidenza di diagnosi (del 14,9-56,6%): fa eccezione la fascia 5-11 anni per la quale le diagnosi tra i vaccinati segnano un +25,2% rispetto ai non vaccinati. In tutte le fasce di età si riduce soprattutto l'incidenza di malattia grave (del 30,3-81,9% per ricoveri ordinari; del 59,2-85,7% per le terapie intensive) e decesso (del 59,2-89,9%). 'Con il 1° maggio alle porte- sottolinea il presidente della Fondazione Gimbe- i dati dimostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività dei tamponi molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera quota 1,23 milioni'. 'Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha ormai esaurito definitivamente il ruolo di 'spinta gentile' alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l'obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati e/o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici».

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