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Torna la biciclettata-pattinata Fiab sulla ciclovia adriatica con una novità: si passa anche sulla strada parco

L'appuntamento è domani, la scelta di deviare nel tratto Pescara-Montesilvano fatta per incentivare la mobilità sostenibile lì dove tra poco si parcheggerà

Una deviazione particolare quella che quest'anno “La biciclettata-pattinata adriatica” organizzata dalla Fiab e giunta all'undicesima edizione, farà nel percorso che porterà domani gli amanti delle due ruote da Francavilla al Mare a Pineto: la Strada parco. La decisione di lasciare per qualche chilometro il lungomare e attraversare il cosiddetto 'leggero passante' della strada parco, "'leggero' per la bassa impronta costruttiva dell'opera, ma anche perché lo è chi transita, a piedi, in bici ma anche in monopattini”, lo spiega la Fiab stessa.

“Vogliamo farlo prima che questo 'nastro di comunicazione' a chiara vocazione pedonale si appesantisca a breve della 'destinazione di emergenza' che anno dopo anno si è fatta ormai normalità, e cioè 'parcheggio per auto'. Specie quest'anno in cui, in pochi giorni, si è concretizzata, almeno a Pescara, una delle pratiche più dissuasive della sosta ad ogni costo e in ogni dove, cioè 'il pagamento dello stallo' che rimette in primo piano la prevalenza dello spazio pubblico come bene comune e non come luogo privato (anche se nel tratto di Montesilvano sembra che il parcheggio sarà addirittura gratuito)”. L'obiettivo principale della manifestazione resta comunque quello di “tenere ancora desta l'attenzione sulla ciclovia adriatica, la BI6 del sistema Bicitalia di Fiab, ma ormai dentro il Sistema nazionale di ciclovie turistiche italiane, perché c'è ancora molto da fare, sia in termini di realizzazione che, poi, di manutenzione. Ma anche di adeguamento ai nuovi traffici che si svilupperanno al consolidarsi dell'infrastruttura fisica oltre che al radicarsi di nuove sostenibili abitudini”. Ciclovia che arriva a San Benedetto del Tronto.

“Scommettere su questo ultimo punto significa ragionare in generale sulla mobilità del futuro, soprattutto quella delle due ruote, che va capita, assecondata e sostenuta come sta già accadendo in sempre più numerose località, all'estero ma non mancano esempi italiani, laddove le piste ciclabili non sono sentieri o corridoi angusti, ma spazi di incontro e di socializzazione, oltre che di transito”. Il messaggio è chiaro, dare “più spazio alle bici sul lungomare, quindi, con nuove generazioni di piste ciclabili che vadano ben oltre il limite minimo dei 2,5 m (con ciclabili di generazione 4.0) e meno spazio ai parcheggi auto, sia sul lungomare stesso che, ancorché con la bizzarra formula dell'emergenza, sulla strada parco, asse che invece deve diventare 'variante greenway' del tracciato ciclabile costiero ormai giunto a saturazione”.

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