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L'allarme del direttore del Conservatorio: "Siamo stati lasciati soli dal Ministero"

Alfonso Patriarca parla delle ripercussioni dell'emergenza coronavirus sul settore: "Se il ministro Azzolina ha fatto qualcosa per la scuola, il ministro Manfredi è stato totalmente assente"

Il direttore del Conservatorio, Alfonso Patriarca, lancia l'allarme: "Siamo stati lasciati soli dal Ministero". E, in merito alle ripercussioni dell'emergenza coronavirus sul settore, spiega:

"Se il ministro Azzolina ha fatto qualcosa per la scuola, il ministro Manfredi è stato totalmente assente sui conservatori e l'unica nota che ha prodotto, risalente al 18 aprile, riguardava le fasi 2 e 3 per le università, senza mai nominare i conservatori".

Le istituzioni Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica), come il conservatorio di Pescara, appartengono infatti al ministero dell'Università e della Ricerca:

"Mi sento ogni giorno con i direttori degli altri conservatori e ognuno si sta muovendo come può - aggiunge Patriarca - Per quanto riguarda le discipline teoriche, come Storia della musica o Armonia, i docenti sono riusciti a sopperire con la didattica a distanza, mentre ci sono maggiori problemi con le materie strumentali".

Ad ogni modo, specifica il direttore, "nella gran parte dei casi, con tutte le difficoltà legate anche a problematiche di copertura della Rete nelle diverse zone della regione, il corpo docente è riuscito ad attivare la didattica a distanza anche per le materie strumentali".

Le piattaforme più utilizzate dai docenti sono Zoom e Skype, ma "ci sono anche docenti che si fanno inviare video delle esecuzioni musicali per messaggio, per poi rispondere con le necessarie correzioni e osservazioni. Tuttavia, per le materie collettive la didattica a distanza non è praticabile: la tecnologia non ci consente di mettere insieme 60 studenti che suonano contemporaneamente".

Il conservatorio ha già approntato un piano di massima per concludere l'anno:

"L'idea è di far sostenere agli studenti tutti gli esami online per le materie teoriche, in modo da lasciare il conservatorio libero nella seconda metà di giugno e per tutto luglio, provando a sostenere gli esami strumentali con la presenza degli studenti in conservatorio. Il nostro auditorium, da 260 posti, ci consentirebbe di rispettare tutte le misure di distanziamento e sicurezza, qualora svolgessimo gli esami in presenza di una commissione di tre persone, con uno o due studenti sul palco".

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