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L'associazione Nuova Pescara: "Le parole di Masci siano da monito a chi vuole il rinvio della fusione: sarebbe un suicidio politico"

Accolta con favore la lettera aperta del sindaco, l'associazione auspica possa chiudere la discussione sul possibile rinvio del 2027 e aprire una riflessione sia tra le file del centrodestra regionale che a chi esprime perplessità a cominciare dal sindaco di Spoltore

L'associazione Nuova Pescara presieduta da Marco Camplone accoglie con favore la lettera aperta del sindaco Carlo Masci e auspica che la stessa possa aprire una riflessione nel centrodestra regionale in particolare perché si smetta di parlare del rinvio della fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027, facendo in particolare riferimento al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri e ai capigruppo di Fratelli d'Italia e Lega Guerino Testa e Vincenzo D'Incecco. Riflessione che chiede di fare anche al sindaco di Spoltore Chiara Trulli.

“Accogliamo con grande soddisfazione la lettera aperta di Carlo Masci sulla Nuova Pescara. Il sindaco si era espresso positivamente sull'esito referendario e sul rispetto dei tempi dettati dalla legge regionale anche durante la campagna elettorale che l'ha portato a diventare primo cittadino di Pescara – scrive l'associazione in una nota -. Da allora, la sua coerenza è stata più volte evidenziata, almeno quanto l'incoerenza di altri politici, predisposti più alla concertazione per interessi personali che al rispetto della volontà popolare. L'auspicio è che l'iniziativa di Masci apra una costruttiva e veloce riflessione nel centrodestra regionale, dalle cui fila, solo una manciata di giorni fa, era pronto il lancio un emendamento per far slittare la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027”. Il prestigio personale di Masci basterà per frenare le pulsioni di Sospiri, Testa e D'Incecco, finora schiacciati dal timore di rompere con De Martinis, sindaco di Montesilvano nonché presidente della Provincia, che forse vede nella fusione il proprio tramonto? - incalza l'associazione Nuova Pescara -. Se Masci ha preso carta e penna adesso, in vista delle politiche, magari è per ricordare a chi vuole candidarsi che accollarsi la responsabilità del rinvio di Nuova Pescara, fusione finanziata con 105milioni di euro dallo Stato, rappresenta un suicidio politico nonché una macchia indelebile impressa sui libri di storia della città e dell’Abruzzo. Nuova Pescara va intesa anche come atto di coerenza politica. La legge regionale è stata votata all'unanimità nel 2018, a quattro anni dal referendum, su sollecitazione dell'Associazione Nuova Pescara, la cui costituzione, da parte delle maggiori associazioni rappresentanti il mondo produttivo cittadino e regionale, si era resa necessaria proprio per sollecitare la legge”.

“A chi chiede il rinvio al 2027, nella lista figura anche Chiara Trulli, neo sindaco di Spoltore, va ricordato che c'è già stato un rinvio dal 2022 al 2023 causa Covid, e che la legge prevede un altro possibile differimento ai primi del 2024. E poi? Poi basta – chiosa l'associazione -, perché siamo, fino a prova contraria, una nazione democratica dove anche, anzi soprattutto, i politici devono rispettare le leggi. L'associazione Nuova Pescara invita tutti i politici delle tre città a lavorare per onorare la volontà dei cittadini e iniziare una seria progettazione, che guardi al futuro di quasi 200mila cittadini. E qui riprendiamo una parte della lettera di Masci quale monito per gli sfascisti del centrodestra come del centrosinistra”, conclude la nota citando il passaggio in cui si afferma: “non possiamo più permetterci di tenere i ritmi del passato, palesemente inadeguati al presente e altrettanto incompatibili col futuro”.

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