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La Asl torna sulla chiusura del centro diurno in via Vespucci: "Nessun paziente abbandonato, attivate le misure di garanzia previste per i lavoratori"

L'azienda sanitaria torna a fare alcune precisazioni relative alla chiusura del centro diurno per i pazienti psichiatrici in via Vespucci

La Asl di Pescara torna sulla questione della chiusura del centro diurno integrato per pazienti psichiatrici in via Vespucci, ribadendo ancora una volta che l'immobile non di proprietà della Asl ma acquisito con contratto di locazione dalla cooperativa "La rondine" non è idoneo per svolgere attività sanitarie di una struttura con assistenza h 24. KLa tipologia di struttura realizzata, inoltre, non è prevista dall'attuale normativa nazionale e regionale che prevede quattro tipologie di strutture residenziali psichiatriche ben definite nei contenuti riabilitativi e nei requisiti strutturali e di personale.

"La Asl, dovendo garantire assistenza ai pazienti presi in carico, ha bandito nuova gara nel rispetto della normativa attuale ed ha proceduto alla individuazione di strutture e servizi residenziali e semiresidenziali più appropriati per consentire un’assistenza di qualità in favore della popolazione psichiatrica dell’area urbana pescarese e non solo. Inoltre non è stato arrecato alcun danno o pregiudizio ai due pazienti psichiatrici per la chiusura della struttura poiché gli stessi dopo aver rifiutato ripetutamente setting più idonei alle loro condizioni sono stati dimessi e la stessa dimissione è stata comunicata con largo anticipo per eventuali ripensamenti ai pazienti, agli amministratori di sostegno oltre che alle istituzioni competenti ( Giudice tutelare del Tribunale di Pescara ), in modo che gli stessi potessero trovare una idonea collocazione"

Sul fronte dei lavoratori, la Asl precisa di aver attivato tutte le misure a garanzia dei lavoratori previste dalla normativa vigente, anche se l'appaltatore entrante potrà riorganizzare il servizio secondo le proprie esigenze imprenditoriali rispettando quelle della Asl che ha voluto una clausola sociale per tutti i lavoratori della cooperativa e del centro diurno integrato:

"Ogni accusa circa una presunta lesione dell'affidamento dei lavoratori come delle istituzioni è, pertanto, da escludere categoricamente."

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