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Lunedì, 29 Aprile 2024

VIDEO | Dedica speciale per la nona edizione de "Il Velo di Iside": la serata contro la violenza sulle donne è tutta per Giulia e Thiago

Si rinnova l'appuntamento con l'evento nato per volontà dell'omonima associazione, l'appuntamento è il 23 giugno al Porto Turistico con lo spettacolo fatto tutto dai bambini per ricordare il piccolo cui è stato negato il diritto di nascere e con la sfilata delle spose: una avrà il velo rosso

Un'edizione speciale quella de il “Velo di Iside”: sarà interamente dedicata a Giulia Tramontano, la 29enne uccisa dal suo compagno a Senago insieme al piccolo che portava in grembo, il piccolo Thiago. Una scelta non casuale quella dell'associazione che dà il nome e organizza l'evento ormai da nove anni e che vuole così di lanciare un messaggio ancor più forte contro la violenza sulle donne. Lo farà non solo con la ormai “classica” sfilata in abito da sposa con una di loro con indosso un velo rosso, ma facendo proprio dei bambini i grandi protagonisti.

L'appuntamento con la nona edizione è per venerdì 23 giugno alle 21 all'anfiteatro del Porto Turistico con l'evento sostenuto dall'amministrazione e in particolare dall'assessorato alla cultura guidato da Maria Rita Carota perché proprio la cultura sia uno dei cardini di un cambiamento necessario.

“Non eravamo partiti con questa dedica, ma visto quello che è successo a Giulia e Thiago abbiamo decido di dedicare a loro questa serata per smuovere le coscienze perché questo non deve più succedere e perché il sangue delle donne non scorra più nelle nostre città”, spiega la presidente dell'associazione Iside Annarita D'Urbano.

“Ci saranno le spose che sfileranno come simbolo della maternità, della casa, della mamma. Una indosserà un velo rosso”, conferma ribadendo l'importanza di dire “no” alla violenza sulle donne anche con quel colore che di quella violenza è diventato il simbolo. “Lo spettacolo sarà tutto fatto dai bambini per Thiago perché sono sicura – aggiunge – che sarebbe stato anche lui un bambino sorridente, allegro e felice. Ci saranno anche testimonianze reali di chi la violenza l'ha vissuta – sottolinea -. Andremo a toccare il cuore delle persone. Mi auguro sia così e lo faremo in modo allegro e spensierato, ma al fine sempre di aprire una importante riflessione”.

Sì perché il femminicidio è solo l'apice di una violenza spesso quotidiana, fatta non solo di ferite visibili, ma anche invisibili là dove le parole riescono a distruggere e annullare la personalità di chi le subisce. A prepararle quelle spose con gli abiti donati sarà come ogni anno, Ricci&Capricci di Montesilvano che da anni collabora con l'associazione. A sostenere l'evento anche l'associazione Pontierranti presieduta da Mimmo Francone e la scuola di danza Ballet dancer di Pescara diretta da Antonella Ranieri oltre all'associazione Fidati di te guidata da Marida de Vita. Tante le realtà che partecipano compresa l'associazione internazionale Baca (Bikers sgainst child abuse-Motociclisti contro l’abuso sui bambini).

Importante dunque anche il sostegno dell'amministrazione che questo, assicura Carota, lo garantisce “sia con forme più usuali che tradizionali di politiche sociali e inclusione, che attraverso iniziative come 'Il Velo di Iside' con un'impronta culturale e artistica. Parliamo di grandi temi sociali che riguardano purtroppo tante situazioni”.

La cultura dunque come veicolo per dire “basta” a quella che è ormai una vera e propria piaga sociale. “Come assessorato – aggiunge Carota – seguiamo una linea precisa prestando grande attenzione all'inclusione e l'aspetto sociale. Penso sia veramente importante affrontare con l cultura certi temi della società”.

Farlo con i bambini poi è prioritario perché se di cambio culturale si tratta è proprio da loro che bisogna partire. “Sono il nostro futuro”, afferma infatti D'Urbano che lancia anche una nova idea: “proporrei al Comune e tutti gli enti di fare una giornata proprio con i bambini per parlare con loro di violenza. Spesso nasce dentro casa e parlando con loro forse riusciremo a fermare questo fiume di sangue”.

Insomma Giulia e Thiago come simboli di una violenza capace di raggiungere vette davvero terrificanti contro cui lottare ogni giorni anche attraverso eventi culturali come “Il Velo di Iside” perché una rinascita sia sempre possibile.

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