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Domenica, 28 Aprile 2024

VIDEO | Aeroporto, Confesercenti: "Paghiamo l'assenza di governance, in Abruzzo impossibile intercettare il turismo straniero"

L'associazione di categoria lancia l'allarme e chiede subito la nomina di un nuovo presidente. Per Grimi (Assoturismo-Confesercenti) grave la situazione trasporti anche su altri fronti, ma l'aeroporto resta lo snodo primario: "Servono gli investimenti e un tavolo con le associazioni di categoria"

L'aeroporto d'Abruzzo “paga lo scotto dell'assenza di governance”. Questo è il modo migliore “per essere attaccati ed è quello che sta succedendo prima con Ita e poi, con violenza, da Ryanair. Politicamente ce la siamo cercata”.

Parole chiare quelle del presidente regionale Assoturimo-Confesercenti Gianluca Grimi che è intervenuto alla conferenza stampa tenutasi alla camera di commercio per fare il punto sulla perdita dei voli, prima quello per Linate di Ita ora quello di Ryanair per Torino. Una situazione su cui incombe anche lo spauracchio della cancellazione del volo per Londra. Con lui, al tavolo, c'erano anche il direttore regionale Lido Legnini e il direttore provinciale Gianni Taucci.

La stagione turistica in Abruzzo, ha aggiunto a margine rispondendo alla stampa, “riflette quelle che sono le dinamiche nazionali di discesa di turisti italiani e l'aumento di quelli stranieri più marcato nel resto d'Italia che non in Abruzzo perché qui abbiamo difficoltà ad intercettare questo mercato”. E le difficoltà vengono proprio dal problema trasporto che “sta diventando dirimente”, aggiunge.

“Un aeroporto che non è in grado di effettuare a pieno il proprio lavoro penalizza sicuramente le presenza turisti a lunga percorrenza: non parliamo degli Stati Uniti, ma anche del nord Europa. È ovvio – aggiunge Grimi – che una situazione come quella attuale con un'assenza quasi totale di governance dell'aeroporto d'Abruzzo ci si mette in a una situazione di grave difficoltà con le grandi multinazionali del trasporto aereo e ne stiamo pagando le conseguenze. Conseguenze sia dal punto di vista oggettivo, ma soprattutto dal punto di vista di immagine. Già ora si stanno facendo i cataloghi per il prossimo anno: con quale faccia l'Abruzzo entra in questa situazione senza la certezza di avere dei trasporti. Il turismo straniero – ribadisce - si intercetta in modo particolare con l'aeroporto, ma anche con qualità trasporti a cominciare da quelli ferroviari”. A questo proposito rimarca come allo stato attuale l'Abruzzo sembrerebbe tagliato fuori dall'alta velocità con il governo più orientato verso la Milano-Bari e con già un gap enorme che si registra, ad esempio, con le Marche dove, spiega ancora il presidente Assoturismo-Confesercenti, sono 66 le stazioni estive dei Frecciarossa a fronte delle 22 abruzzesi con il numero che si cristallizza nelle 66 fermate marchigiane e le 20 abruzzesi in inverno con Pescara come quasi unico riferimento. L'occasione per ricordare come anche con le autostrade le problematiche siano tantissime e che senza infrastrutture le possibilità di sviluppo sono praticamente nulle.

Tornando all'aeroporto Grimi sottolinea come quella della Ryanair non sia stata “un doccia fredda: è la politica che sta facendo sia in Italia che in Europa. Per questo parlo di capacità di governance e cioè della capacità di anticipare le decisioni. Se ce l'hai anticipi e governi, altrimenti ne approfittano sempre. Per esempio – precisa – il turismo spagnolo è bravissimo. Sostanzialmente lì la Ryanair è finanziata dal sistema turistico a differenza di quanto avviene in Italia. È ovvio che proprio il nuovo modo di intendere il turismo che questa stagione ci ha consegnato ed avverrà nel futuro, per cui con un turismo sempre meno italiano e meno concentrato in agosto, ma più spalmato e con più attenzione al turismo straniero, non può prescindere da un sistema dei trasporti particolarmente efficiente. Chi lo avrà sarà avvantaggiato, chi non lo avrà sarà penalizzato.

Per salvato l'aeroporto d'Abruzzo servono dunque investimenti. “Vedrei immediatamente la cantierizzazione del collegamento aeroporto e ferroviario con la stazione di Pescara che rappresenterebbe un salto di qualità elevato e di cui non si parla, ma soprattutto un accordo, un tavolo specifico con le associazioni di categoria del turismo e dell'industria che conoscono il mercato internazionale e che possono aiutare su una linea di lungo periodo: ci vuole un programma almeno a dieci anni”.

Intanto lunedì 4 settembre si terrà il consiglio d'amministrazione della Saga e ciò che ci si aspetta, conclude Grimi, è “chiarezza: un nuovo direttore generale con cui potersi confrontare parlare di rotte, investimenti e sviluppo”.

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