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VIDEO | Manifestazione in piazza Sacro Cuore, i comitati e le associazioni: "Un successo, l'amministrazione ci ascolti" [FOTO]

La stima dei numeri non c'è ancora, ma diverse centinaia di persone si sono riunite per manifestare contro le scelte fatte a Palazzo di Città sul verde e non solo, Palladini (Italia Nostra): "Chiediamo partecipazione e un progetto condiviso per il futuro di Pescara"

I piazza Sacro Cuore c'erano i comitati di quartiere a cominciare da quelli delle periferie, ma anche le associazioni ambientaliste così come quelle degli esercenti della cosiddetta movida. Presenti anche diversi politici che normalmente siedono tra i banchi d'opposizione e che alla manifestazione hanno partecipato senza simboli partitici.

Una stima dei numeri non c'è, ma per le 50 sigle che hanno deciso di unire le loro voci per criticare le scelte dell'amministrazione tout court, per avanzare proposte in vista della Pescara che diventerà tutt'uno con Spoltore e Montesilvano e soprattutto per chiedere partecipazione a chi governa la città, è stata un successo. 

La manifestazione del 25 marzo che ha portato in piazza Sacro Cuore 50 sigle tra comitati e associazioni

Il perché della volontà di scendere in piazza lo ribadisce il presidente della sezione pescarese di Italia Nostra Massimo Palladini: “poniamo una richiesta organica – afferma -. Tutte queste associazioni hanno capito che la singola vertenza deve confluire in una richiesta di cambio di rotta dell'amministrazione. Vogliamo più partecipazione a monte dei progetti e non conferenze stampa a valle dei progetti. Vogliamo che il sistema del verde sia salvaguardato e non considerato un fastidio per la città come vediamo nei lavori stradali, nel taglio degli alberi sui viali e anche – aggiunge – una riapertura alla prospettiva di progetto per una città futura. Quest nostre istanze non le vediamo considerate da questa amministrazione. La richiesta forte che insieme la cittadinanza che è qui dove non c'è nessuna forza di opposizione è quella che abbiamo fatto all'amministrazione precedente, e che ribadiremo a quella futura: vogliamo inverare una forma di cittadinanza consapevole che partecipa alla trasformazione del proprio spazio e la propria città”.

Presente anche l'associazione Pescara Viva che raccoglie molti degli esercenti di piazza Muzii che di proteste ne hanno organizzate anche in passato e che contro le ultime decisioni dell'amministrazione hanno presentato un ricorso al Tar il cui esito si conoscerà il 16 maggio. Su di loro pende il temuto piano di risanamento acustico su cui chi guida Palazzo di Città cerca di rassicurare, ma loro non vogliono rassicurazioni, dicono, vogliono poter lavorare. “Crediamo – afferma Filippo De Bonis - e abbiamo prove per esserne sicuri che la giunta Masci sia contraria all'aggregazione sociale conosciuta come movida. Lo abbiamo notato nel periodo covid quando ha cavalcato l'onda restrizioni per costringerci a orari proibitivi anche quando il governo nazionale veniva incontro ai ristoratori. Dall'alta parte la giunta Masci ci ha dato il benservito con ordinanze ad hoc per far dormire i residenti, ma non pensando alle attività che comunque sorreggono centinaia di famiglie”. Quattro anni nel corso dei quali, aggiunge “ci siamo scontrati contro un muro di incomunicabilità ed è per questo che siamo qui. Siamo stanchi di non essere ascoltati e derisi e più volte dimenticati non come forza lavoro città ma come abbeveratori come ci hanno definiti o come dei banditi a pronti a tutti per il proprio tornaconto”. La richiesta è quella di riportarla la movida in centro e far sì che la clientela persa torni: “è questa giunta che ha causato questo problema – conclude De Bonis – ed è questa giunta che dovrebbe trovare la soluzione”.

In piazza c'erano anche il comitato Strada parco bene comune che nonostante la sconfitta giudiziaria continua a dirsi contraria alla filovia e pronta a sostenere le battaglie di chi protesta. Ci sono anche i comitati spontanei nati in quei quartieri dove nei tribunali si è finiti o forse si finirà. Olte ai residenti di via della Fornace Bizzarri ci sono anche quelli di via Santina Campana che chiedono di non realizzare l'asilo al posto degli orti urbani e uno di loro spiega come la difesa che promuovono è per tutto il verde pubblico tornando a chiedere all'amministrazione di ripensarci o, se si potrà, anche loro si rivolgeranno al Tar. Tribunale davanti al quale la prima vittoria l'hanno ottenuta i residenti di via della Fornace Bizzarri che hanno colto l'occasione per far sapere di una nuova interrogazione depositata a Roma dal deputato Pd Luciano D'Alfonso e rivolta a tre ministri sia sull'intenzione del Comune di rivolgersi al consiglio di Stato sia sull'ipotesi paventata dai residenti per cui l'amministrazione intenderebbe attuare la recessione sull'area di via Celestino V che risulterebbe in pieno suo possesso.

Tutti soddisfatti delle presenze registrate in piazza Sacro Cuore cominciare da Palladini. “È uno spettacolo bello e colorato. Queste sono persone che si avvicinano ora all'impegno civico e lo fanno in una piazza che è significativa perché qui rifaranno l'arredo e non sappiamo come perché non c'è stata partecipazione. Siamo vicini a corso Vittorio Emanuele che è stato disboscato e a due passi dall'area di risulta dove ci hanno detto che non faranno il parco centrale che aspettiamo da trent'anni”, incalza riferendosi alla volontà di realizzare la sede unica della Regione in quello spazio sebbene l'assicurazione su questo abbia sempre ribadito che il parco si farà.

Rappresentanti di Palazzo di Città non ce n'erano ma chi ha protestato sfilando poi fino in piazza Salotto la voce che aveva promesso di far sentire l'ha solleva. “Ora – conclude Palladini – speriamo di essere ascoltati”.

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