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VIDEO | La cooperativa sociale Diogene lascia a casa 30 lavoratori, Pignoli chiede un incontro urgente alla Asl: "Pronti a manifestare"

Molti di loro sono titolari di un'invalidità e uno combatte con un tumore, fa sapere il capogruppo comunale che chiede il giusto riconoscimento per i vigilanti non armati che al tempo del covid erano tra gli "eroi" e che oggi non hanno neanche più un'occupazione

Gran parte di loro ha un'invalidità e c'è anche una persona che combatte contro un tumore, ma nonostante questo per 30 addetti alla vigilanza della cooperativa sociale Diogene il lavoro non c'è più e a farsi carico della difficile situazione che stanno vivendo è il capogruppo comunale Massimiliano Pignoli che è pronto anche a manifestare per far sì che gli venga riconosciuto quanto fatto in piena pandemia.

“Dopo la festa del primo maggio il danno – spiega -. Ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di ex lavoratori della cooperativa che si occupa di vigilanza in ospedale. Terminato il periodo covid durante il quale il personale è stato incrementato, 30 persone sono state mandate a casa. Una notizia drammatica. Scriverò subito – annuncia - al presidente della giunta regionale Marco Marsilio, all'assessore alla sanità Nicoletta Verì e al direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi per chiedere un incontro urgente. Come sono stati stabilizzati gli infermieri e prorogati gli oss (operatori socio-sanitari) non vedo perché queste persone non devono trovare il giusto riconoscimento”.

“Tutti ci siamo lavati la bocca parlando di eroi – incalza Pignoli -, ma gli eroi non erano solo infermieri, oss e medici. Eroi erano anche gli addetti alla vigilanza, chi lavorava per le imprese di pulizie e gli addetti alle cucine. Ora bisogna dare il giusto premio a queste persone”.

Vigilanti non armati che comunque potevano e potrebbero svolgere un ruolo importante anche per la sicurezza nel presidio ospedaliero, sottolinea. Un tema di cui si parla molto soprattutto quando si verificano aggressioni in pronto soccorso. Solo uno dei possibili servizi da coprire, precisa, dato che “molti sarebbero rimasti scoperto mi dicono i responsabili”, aggiunge il capogruppo ricordando che tra i 30 ex lavoratori lasciati a casa dalla sera alla mattina, ribadisce, c'è anche una persona malata di tumore: “pensate che tragedia trovarsi dalla sera alla mattina senza un posto di lavoro”, chiosa Pignoli.

Auspicando che l'incontro ci sarà e che una soluzione ci sarà, se così non fosse, conclude “non escludo azioni più clamorose perché in questo momento storico una pubblica amministrazione, in questo caso la Asl, non si può permettere quello che sta facendo e cioè mandare a casa 30 persone”.

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