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Lunedì, 29 Aprile 2024

VIDEO | Dipendenti comunali a lezione di primo soccorso e mappatura dei defibrillatori: l'obiettivo è essere tutti cardioprotetti

Un progetto ambizioso quello avviato da amministrazione, Asl e 118: non solo il Comune cardioprotetto con 82 dipendenti che seguiranno il corso di primo soccorso e uso dello strumento, ma tutti i cittadini grazie alle informazioni che consentiranno a tutti, chiamando gli operatori, di sapere dove si trova il più vicino e magari salvare una vita

Ottanta dipendenti comunali “a scuola” di primo soccorso per intervenire in caso di bisogno sul posto di lavoro, ma anche un censimento di tutti i defibrillatori presenti in città così che gli operatori del 118 ogni qualvolta richiedono un intervento di soccorso siano in grado di indicare il più vicino perché in caso di malattie cardiologiche o attacchi improvvisi è il tempo quello che può consentire di salvare una vita.

Si chiama “Comune cardioprotetto” il progetto messo in campo da Comune, Asl e 118 e, come spiega Aurelio Soldano direttore medico dell'Unità operativo complessa del 118, partirà a fine mese. “L'obiettivo – afferma – è quello di fornire a 82 dipendenti comunali le conoscenze che permetteranno di chiamare il numero di emergenza territoriale mettendo in atto le prime manovre di soccorso, reperire il defibrillatore e saperlo utilizzare”. Con il censimento che sicuramente, sottolinea, chiederà un lasso temporale maggiore, “Pescara non solo il Comune sarà cardioprotetto, ma tutta la città perché i dati saranno inseriti sulla rete di emergenza territoriale per cui quando si chiamerà il 118 gli operatori saranno in grado di dire ai cittadini dove si trova il defibrillatore. Nei primi mesi del 2024 contiamo di arrivare alla completa mappatura”.

“Questo progetto si colloca nel piano di prevenzione in particolare con riferimento alle malattie cardiologiche e un plauso va fatto all'assessore comunale Nicoletta Di Nisio che non solo sta mettendo in atto il censimento dei defibrillatori– commenta l'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì -, ma soprattutto ha messo in campo in progetto che prevede la formazione adeguata fatta a tutti quelli che presentano servizi presso l'ente e questo significa ridurre le patologie mortali e spesso invalidanti nel campo della cardiologia”.

Un progetto che l'assessore Di Nisio ha fortemente voluto dopo lo shock e il dolore vissuto a novembre 2022 quando un dipendente morì improvvisamente mentre era a lavoro come ogni mattina. “Purtroppo dopo il covid le morti cardiache sono diventate più frequenti e noi abbiamo vissuto la morte improvvisa di un caro collega giovane – spiega -. Mi sono resa conto che io non saprei fare una prima manovra di soccorso. Per questo ho tenuto fortemente calla collaborazione con la Asl perché questo corso iniziasse. Sono la prima ad essere pronta a farlo”. I corsi si terranno nei locali del centro di formazione Easc dell'Azienda sanitaria.

Tra i presenti alla presentazione del progetto anche il direttore generale della Asl Vero Michitelli e il direttore amministrativo Francesca Rancitelli.

I numeri forniti dalla Asl spiegano perché è importante essere cardioprotetti

L’arresto cardiaco improvviso quotidianamente causa la morte di centinaia di persone in tutto il mondo; le stime di queste morti in Europa sono più di 300.000 persone all’anno; in Italia muoiono, secondo le stime dell’OMS, tra le 55.000 e le 60.000 persone/anno (1 abitante su 1.000) cioè 156 al giorno (uno ogni 9 minuti

La percentuale di sopravvivenza all’arresto cardiaco è inferiore al 2%, poiché i mezzi di soccorso molto spesso non arrivano in tempo per eseguire con successo l’unico intervento considerato efficace: la defibrillazione. Il tempo per un intervento efficace è poco: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto senza la defibrillazione; se il cuore non riparte entro i primi 5/10 minuti, il paziente può ricevere danni cerebrali irreversibili.

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