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VIDEO | Chiuso per inagibilità il teatro d'Annunzio, il centrosinistra: "Fondi per i seggiolini rossi sì, ma non per la sicurezza"

I consiglieri comunali d'opposizione e il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli denunciano la chiusura avvenuta nel silenzio della giunta cui chiedono ora risposte per sapere quanto sapessero della gravità della situazione e perché in quattro anni non hanno trovato le risorse per i problemi di vulnerabilità sismica e strutturale del teatro

Inagibile e chiuso dall'8 marzo il teatro d'Annunzio per problemi di vulnerabilità sismica e staticità, ma quella chiusura è avvenuta “nel silenzio della giunta Masci che avrebbe dovuto comunicarlo alla città o, in alternativa, avrebbe dovuto farlo l'Ente manifestazioni pescaresi”.

Invece a renderlo noto sono i consiglieri comunali del centrosinistra insieme al consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli che ora, nell'attesa di procedere con gli accessi agli atti, chiedono risposte alla giunta sul quanto sapessero del fatto che vi fossero problemi tanti gravi dato che già nel 2019 un primo studio aveva fatto emergere problemi di vulnerabilità sismica e strutturale tanto da commissionare nel 2020 uno studio ad hoc da cui ora sarebbe emersa una situazione davvero grave, e su quanto sapessero della gravità della situazione dato che il fatto che di problemi ce ne fossero a quanto pare era comunque cosa nota, ma non si è fatto nulla per reperire risorse spendendo invece oltre 435mila euro (delibera di giunta comunale 209 del 23 marzo 2023) per “colorare di rosso i seggiolini creando uno scontro fortissimo con i Premi Flaiano che hanno rischiato di lasciare la città”. Quindi la denuncia di altre due circostanze: perché nonostante il fatto che si sapesse di problemi esistenti di cui si stava indagando la gravità, si sia consentito di fare tanti eventi con il pienone nel teatro e cosa si intende fare ora vista l'estate ormai vicina: cioè se si stanno già cercando soluzioni che comunque avranno costi maggiorati per far sì che gli eventi si tengano (Premi inclusi), nell'ipotesi in cui non si faccia in tempo a ridare l'agibilità alla struttura.

Questa la sintesi di quanto dichiarato da Blasioli, dai consiglieri del Pd Piero Giampietro (capogruppo), Giovanni Di Iacovo, Stefania Catalano, Marco Presutti e Francesco Pagnanelli e il consigliere comunale della lista Sclocco sindaco Mirko Frattarelli.

“Dall'8 marzo il teatro è stato chiuso senza dire nulla a nessuno e questo nonostante dal 2019 fossero in corso studi per capire la vulnerabilità sismica della struttura – dichiara Giampietro -. In questi quattro anni nonostante l'amministrazione abbia dovuto mettere altre risorse per fare studi ulteriore dato che già dalle prime risultanze il teatro risultava avere difficoltà, la giunta Masci ha pensato di colorare le sedie del teatro avviando una feroce polemica con i Premi Flaiano perché il teatro era stato occupato da un cantiere che non era stato neanche annunciato alla città”.

“Nulla è stato fatto perché la città potesse contare sul teatro trovando ulteriori risorse, co il pnrr o quelli della programmazione 2021-2027 chiesto alla regione (Fsc-Fondi per lo sviluppo e la coesione). Oggi – denuncia il capogruppo Pd – rischiamo di trovarci già da questa settimana e con l'estate alle porte senza un teatro perché non solo non se ne è comunicata la chiusura, ma non sono state trovate le risorse necessarie”. Risorse stimate in circa 2milioni e mezzo di euro secondo quanto riferito.

I consiglieri hanno quindi ricostruito i passaggi che hanno portato alla chiusura del teatro. Tutto è iniziato nel 2018 con la determina 1181 del 13 giugno affidata alla Vema progetto srl per il collaudo statico del d'Annunzio. Già all'epoca, ribadiscono, era emerso un indice di vulnerabilità statica prossimo allo zero e dunque molto negativo. Si fecero quindi dei lavori di puntellamento temporaneo dei solai con un affidamento da 38mila euro alla Edil Persico sas (determina 75 del 6 agosto 2020). Quindi l'affidamento sempre alla Vema, “vista la gravità della situazione” rimarcano le opposizioni, di un vero e proprio studio di vulnerabilità sismica Lc2 su travi, pilastri e solai.

Un incarico affidato con determina 81 del 29 agosto 2020 per un importo di 16mila 500 euro. Quello le cui risultanze oggi avrebbero portato alla chiusura per inagibilità, chiosano.

“Appare curioso – affermano quindi i consiglieri di minoranza annunciando la richiesta di accesso agli atti per consultare la documentazione – che ci siano voluti quattro anni di tempo per arrivare a questa conclusione”. Chiarimenti quindi li chiedono anche su quei lavori fatti, i famosi “seggiolini rossi” a fronte di un problema che sarebbe comunque stato noto dal 2019 e di cui si attendeva di conoscere la gravità, e quindi di quegli oltre 400mila euro spesi a fronte di una situazione grave da risolvere per cui invece risorse non ce ne sarebbero. Tutto questo senza dimenticare i tanti eventi che si sono svolti e che si sarebbero tenuti dunque in un luogo di cui si mette in dubbio la sicurezza.

L'estate è ormai prossima e i programmi degli eventi si stilano compreso quello dei Premi Flaiano che alla fine sono rimasti a Pescara. Alla luce di quanto emerso il centrosinistra si chiede quindi cosa accadrà con le tante manifestazioni che il teatro ospita compresi quelli dell'Ente manifestazioni pescaresi con anche quel Pescara Jazz che proprio lì trova una delle sue sedi.

“Quali intenzioni hanno per questa estate per coprire il vuoto che rischia di esserci con il teatro d'Annunzio – chiede quindi Giampietro -. Ma chiediamo anche una cosa: in questi quattro anni vogliamo avere la certezze che nessuno sapesse che il teatro rischiava di essere chiuso perché altrimenti saremmo di fronte ad una situazione molto molto incresciosa perché vorrebbe dire che nonostante si sospettasse che l'esito poteva esser quello che oggi conosciamo nessuno ha fatto nulla in questi anni. Qualcuno deve risponderne. Tutti ricordiamo la conferenza stampa di Masci che per rispondere alla presidente dei premi Flaiano si fece fotografare tra i seggiolini rossi appena rifatti. crediamo che oggi – conclude - sia urgente dare una risposta alla città per sapere cosa succederà da questo momento in poi”.

“In attesa di leggere tutta la documentazione – concludono i consiglieri – rileviamo intanto il silenzio dell'amministrazione con tutto quello che ne deriverà per gli eventi. Questa giunta ci lascia una tristissima eredità: un teatro con i cancelli sbarrati, senza fondi per essere riaperto e con manifestazione in programma che dovranno scegliere luoghi alternativi con maggiori costi”.

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