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Pescara-Brescia: le pagelle dei biancazzurri

Squadra senza anima, svogliata e arrendevole. Giocatori privi di carattere e con un atteggiamento che porta a dubitare sulla loro serietà professionale. Zeman non è da meno e forse si sta rendendo conto che doveva a suo tempo battere i pugni sul tavolo ed imporsi

FIORILLO: Tre tiri, tre gol. Questo è il dato statistico che non lo solleva dalla caduta generale. Ma quali colpe specifiche possiamo attribuire ad un portiere costretto al tiro al bersaglio come l'orsetto del luna park ? E' come se si sentisse in colpa dopo la vicenda Pigliacelli. Mors tua... VOTO: 5

ZAMPANO: Il titolo per lui si rifà ad un noto romanzo di Susanna Tamaro: va' dove ti portano le gambe. Testa e cuore, invece, sono altrove. Possiamo apprezzare l'impegno e la corsa, ma vaga a vuoto senza sapere cosa fare realmente. Quando si rende conto che è tutta fatica sprecata, molla le armi e si siede sulle spine. VOTO: 5,5

BOVO: Solo contro tutti, compreso Caracciolo che per limiti evidenti di tutto il pacchetto difensivo pescarese diventa un Gonzalo Higuain de' noantri. Ci si aspettava che, almeno nell'uno contro uno, potesse avere la meglio su un attaccante non irresistibile che torna a Brescia  gonfiando il petto tutto tronfio. VOTO: 5,5

PERROTTA: Irritante. Quasi fastidioso. E' l'anticalcio fatto a persona. Sbaglia tutto quello che è possibile sbagliare e lo fa con un atteggiamento indisponente , forte del suo ruolo inattaccabile, viste le alternative nel suo ruolo. Al suo posto chiunque si interrogherebbe davanti lo specchio e si farebbe un esame di coscienza. Peggio che a Empoli, il che è tutto dire. VOTO: 4

ELIZALDE (dal 75°): Una mossa da all-in, azzardata quanto inutile. Se avesse fatto qualcosa di buono in quei quindici minuti a disposizione, ci sarebbero stati i titoloni sulla nascita di una nuova stella, con conseguente rialzo delle quote di rendimento in vista delle prossime operazioni di mercato. Giocatore dal cognome impronunciabile che farà fatica a diventare una meteora, altroché... VOTO: 5

MAZZOTTA: Ha avuto la palla che avrebbe potuto indirizzare il match verso strade diverse, ma non essendo un attaccante con il fiuto del gol le cose sono andate diversamente. E' già tanto che si trovava lì in quella occasione. Non è andato malissimo, nel complesso. La sufficienza però sarebbe troppo generosa. VOTO: 5,5

COULIBALY: Non è bello sparare sulla Croce Rossa, ma lui è diabolico nel perseverare sui soliti orrori calcistici. Due sono le cose: o non recepisce ciò che l'allenatore chiede, o più semplicemente non è in grado di eseguire certe giocate. Se poi deve stare in campo per alcune clausole occulte, bisogna mettere in conto che gli osservatori fanno relazioni in base alle prestazioni e non alle presenze, che non hanno molto testo. VOTO: 4,5

PALAZZI (dal 40'): Non è difficile fare meglio del compagno di cui sopra. Ciò nonostante, ha avuto tutto il tempo per fare la differenza e non l'ha fatta. Il problema è che per il suo compito in campo occorre avere il supporto di tutta la squadra. Fa cose scontate che non portano a nulla di buono. VOTO: 5

CARRARO: Ributtato nella mischia come una minestra riscaldata. Parte a razzo per poi precipitare, nonostante qualche giocata iniziale tipica degli schemi disegnati da Zeman. E' un ragazzo interessante che si può plasmare in questa idea di gioco solo se messo nelle condizioni di giocare con continuità. VOTO: 6

VALZANIA (dal 68'): Giusto il tempo per trascrivere il suo nome sul taccuino dell'arbitro alla voce "ammoniti". Probabilmente dalla panchina non si ha modo di scaricare il nervoso, assistendo passivamente alla resa incondizionata della propria squadra. E non si può da solo cercare di ribaltare la situazione. VOTO: 5,5

BRUGMAN: Un'anima in pena che vagava a mo' di zombie. Il pallone, seppure la ricorrenza sia vicina, non è la zucca di Halloween. Anche questa volta, niente dolcetto. Sperando che gli scherzetti siano finiti e che torni a fare sul serio, magari provando a giocare più avanti. Zeman, se ci sei, batti un colpo. VOTO: 5

PESCARA - BRESCIA: IL DELFINO AFFONDA

MANCUSO: Da questa rosa schierata contro il Brescia è l'unico che dimostra di saper fare qualcosa. Ha avuto le occasioni per segnare e in quell'avvitamento di testa che accarezza il montante c'è tutta la vivacità di un giocatore abituato a vedere la porta, anche quando le volta le spalle. Un po' come fa la fortuna con lui. VOTO: 6

PETTINARI: Partita in fotocopia come le precedenti. Tanto movimento, ma poco produttivo. Un cannoniere che sbaglia a porta vuota non è concepibile, ma ci può stare. A Zeman piace così, visto che l'alternanza con Ganz non intende proprio applicarla. Nemmeno per farlo respirare e permettergli di ricaricare le batterie ed asciugare le polveri da sparo. VOTO: 5,5

BENALI: E' difficile giudicarlo. Sappiamo che è un valido giocatore che a volte mette in mostra anche personalismi di tecnica sopraffina, ma non è questa l'unica arma che deve necessariamente sfoggiare in ogni occasione. A volte una puntina può risultare più efficace di un colpo di tacco. Si chiede meno forma e più sostanza. VOTO: 5,5

ZEMAN: Ben gli sta. Dice che la squadra ha giocato al contrario. Tradotto dal zemanese all'italiano vuol dire che gioca contro (di lui). Che fare adesso? Accettare la situazione e fare spallucce o, da buon parafulmine, respingere gli strali e alzare la voce? Bah... da uno che viene soprannominato "il muto", come possiamo aspettarci tutto questo?! VOTO: 5

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