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Se n'è andato Federico De Carolis, cantore pescarese del grande calcio

il giornalista originario di Città Sant'Angelo si è spento a 80 anni. Dal Messaggero alla Rai passando dal Carlino, fino al CorSport con cui ha seguito Juventus, Inter e Milan. Il ricordo dell'Ussi

Se nè andato oggi un pezzo di storia del giornalismo sportivo abruzzese e pescarese. Si è spento all'età di 80 anni Federico De Carolis. Nato a Città Sant'Angelo, De Carolis ha vissuto a Silvi gli anni della scuola. Studi classici al Liceo D'Annunzio di Pescara e al Milli di Teramo, poi facoltà di giurisprudenza a Roma e Teramo, è stato uno dei giornalisti professionisti più datati d'Abruzzo: la sua iscrizione all'Ordine risale infatti al 1963.

Ha raccontato le grandi imprese del Pescara in prima persona, sempre a bordo campo e presente ad ogni allenamento. Una carriera iniziata nel Messaggero Abruzzo negli anni '60, poi il passaggio al Corriere del Mezzogiorno, prima di fare un'esperienza come operatore Rai nel neonato Tgr. Epico lo scappellotto ricevuto a bordo campo da Tom Rosati durante un Latina-Pescara, reo di aver riconsegnato con troppa celerità il pallone ai giocatori del Latina nel finale di gara. La svolta della carriera con il passaggio al Resto del Carlino, appena sbarcato nella nostra regionale con le sue cronache locali. Gli ultimi anni della carriera li ha trascorsi a Milano per il Corriere dello Sport: cronista di punta della serie A al seguito di Juventus, Inter e Milan. Era nel gotha del giornalismo sportivo nazionale, ma non dimenticava mai le origini e la sua amata Pescara, raccontata con amore negli anni d'oro di Galeone e dello sport cittadino. 

Il figlio Guido ne ha seguito le orme, partendo dal Messaggero Abruzzo e passando al gruppo RCS per poi approdare al Corriere della Sera, a Milano, come firma di punta della serie A. Alla famiglia De Carolis le condoglianze della nostra redazione.

Il ricordo dell'Ussi Abruzzo:

"Il gigante abruzzese ci ha lasciato: Federico de Carolis prima di diventare firma del Corriere dello Sport a Milano è stato il narratore del Pescara dei tempi d’oro. Cronache attente senza una sola concessione al superfluo, raccontare quei particolari che avrebbero sicuramente interessato i tifosi del delfino bianco azzurro ma anche quelli avversari erano il suo credo. Una prosa asciutta e mai però banale come la sua terra culla di molti talenti del giornalismo
di cui Ussi va fiera.  In Abruzzo era benvoluto umanamente e stimato professionalmente. Addio a federico per anni compagno di lavoro anche al calciomercato, sempre gioviale e testa dura ma profondamente umano. Vivrà nei ricordi più belli per tantissimi".
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