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Gioielli abruzzesi: amuleti e talismani per proteggere i bambini

Anche ai bambini venivano riservati dei piccoli gioielli pensati per scacciare gli spiriti cattivi

Oro di bassa caratura, pietre naturali talvolta anche false (vetro o corallo) e argento veniva utilizzati per creare anticamente i gioielli abruzzesi, amuleti da indossare contro la cattiva sorte.

In particolar modo veniva realizzati ciondoli e medaglie da usare contro le influenze negative, quindi amuleti, ma anche talismani per attirare quelle benefiche. I talismani venivano riservati ai bambini. Medaglie, ciondoli chiamati protezioni e campanelli servivano ad allontanare gli spiriti cattivi dai più piccini. Questo tipo di oggetti venivano fissati sui vestiti o venivano appesi sulle culle. La Tasciole è uno dei più noti e veniva fissato con un ciuffo di peli di tasso, perché la strega cattiva, una volta avvicinata al bimbo, contava i peli invece che lanciare il suo maleficio. Tra i talismani riservati ai bambini c’erano anche ciambelle e tarallucci, fatti da un anello in argento e una catenella.

Un altro tipo di amuleto era il cavalluccio, anche questo legato a una catenella: il bambino ci poteva giocare.

Particolarmente utile contro gli spiriti cattivi era il Tredici: un ciondolo con il numero a cui erano legate 13 catenelle a cui erano appesi altri simboli in grado di contrastare le streghe. Tra i simboli troviamo la campanella scaccia spiriti, il cane fedele e l’abbondanza rappresentata dalla scrofa.

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