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Il Wwf dice no al ritorno dei fuochi pirotecnici sulla spiaggia della Madonnina: "Inquinanti e dannosi per la salute umana"

L'associazione ambientalista ha partecipato alla riunione, convocata dal sindaco Carlo Masci, che si è tenuta questa mattina in Comune a Pescara

Il Wwf Chieti-Pescara dice no alla possibilità, richiesta dal comitato organizzatore, di tornare a accendere i fuochi pirotecnici della festa di Sant’Andrea direttamente dalla spiaggia della Madonnina. Nicoletta Di Francesco e Francesco Paolo Febbo, in rappresentanza dell'associazione ambientalista, hanno partecipato questa mattina a Pescara alla riunione convocata dal sindaco Carlo Masci per valutare il da farsi, esprimendo parere negativo sui fuochi pirotecnici in genere e presentando, in un documento consegnato al primo cittadino, le loro osservazioni, basate principalmente su evidenze scientifiche.

"I fuochi d’artificio - si legge in una nota - possono anche essere una gioia per gli occhi ma di certo non lo sono per le vie respiratorie e la salute. Oltre alle cascate di luci in cielo producono infatti anche molto rumore e un inconfondibile odore di fumo con relative polveri sottili, dannose per l’uomo e per l’ambiente. Gli elementi dei quali sono composti rappresentano dei potenziali inquinanti. I metalli usati per i coloranti, infatti, rimangono dispersi nell'ambiente per giorni dopo l'evento".

Non solo: "Per realizzare i fuochi d'artificio - aggiunge il Wwf - vengono utilizzati anche metalli pesanti e altamente tossici quali piombo, cromo, antimonio, il cui utilizzo è oggi vietato in America e Inghilterra. Il particolato con diametro di 10 e 2.5 micron (rispettivamente pm 10 e pm 2,5), generato durante la combustione, rimane sospeso in aria per giorni, spesso ben oltre il limite di sicurezza di 50 microgrammi per metro cubo (mg/m3) previsto dalla legge per i pm 10. Queste polveri, e in particolare i pm 2.5 (insieme alle altre così fini da non poter essere neppure misurate) possono dare gravi problemi respiratori e cardiovascolari".

Clorati e perclorati, utilizzati per aumentare l'effetto scenico di alcuni colori rendendoli più brillanti, "possono contaminare le falde acquifere. Inquinanti gassosi, prodotti e liberati in grandi quantità durante la combustione dei fuochi d'artificio, possono portare a problemi respiratori e asma. Va inoltre considerata l’enorme quantità di rifiuti generati dai fuochi, soprattutto per quelli detonati in mare. L’alluminio, a contatto con l’acqua salata, può modificarsi e rilasciare sostanze nocive. Per non parlare della plastica che, sia a terra sia a mare, costituisce un ulteriore pericolo per la biodiversità", ammonisce il Wwf.

Insomma, “bisogna prendere consapevolezza – hanno dichiarato Di Francesco e Febbo – e conoscere le conseguenze delle nostre azioni. Far finta di niente e continuare a provocare danni solo perché si è sempre fatto così non è più consentito a nessuno”. Vanno vietati, a maggior ragione, gli “spari” fatti in spiaggia, perché ad esempio quanto accaduto sul litorale della Madonnina nel 2016 mostra come questa collocazione "sia tutt’altro che “neutra” rispetto alle condizioni di quel prezioso tratto di litorale, uno dei pochissimi esempi di dune naturali ancora presenti lungo la costa abruzzese. Un tratto che, per quanto di ridotte dimensioni, qualifica Pescara e la sua amministrazione e che sarebbe delittuoso esporre nuovamente a guasti già verificati in passato".

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