Andrea Cionci presenta a Montesilvano il suo libro bestseller 2022 “Codice Ratzinger”
Andrea Cionci, vincitore del premio internazionale Cartagine 2023 e del Premio Mameli 2023 per la saggistica, presenterà domenica 14 gennaio a Montesilvano “Codice Ratzinger”, il suo libero edito da ByoBlu e pubblicato due anni fa. Un bestseller, secondo le classifiche di Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, Mondadori e Rizzoli.
Il libro riassume l’inchiesta condotta dal giornalista Andrea Cionci, basata sul Diritto Canonico, le dichiarazioni di papa Benedetto XVI e comprovata da numerosi pareri di insigni studiosi italiani e stranieri. L’indagine, durata due anni e mezzo, ricca di oltre 850 articoli e di 450 podcast svela la verità sulla "sede totalmente impedita" e illustra il raffinatissimo sistema comunicativo usato da Sua Santità Benedetto XVI, esiliato nel recinto di Pietro, scoperto dall’Autore: il codice Ratzinger mutuato dal modus comunicandi di Gesù con i Suoi accusatori.
La presentazione fa parte di un ciclo di 90 conferenze organizzate, da settembre 2022, in tutta Italia in modo spontaneo dai lettori. Ingresso a offerta libera. Prenotazione consigliata: (solo WhatsApp/sms): 328/1746129. È durata due anni l’inchiesta dello storico dell’arte e giornalista romano Andrea Cionci, condotta sulle pagine di Libero, Byoblu e RomaIT. “Ho cominciato a interessarmi della questione – commenta l’autore – dopo aver appreso che da otto anni papa Benedetto ripeteva: «Il papa è uno solo», senza mai spiegare quale. Ho capito che ci doveva essere qualcosa sotto, e di grosso”.
Le conclusioni dell’indagine, raccolta in “Codice Ratzinger” (Byoblu maggio 2022) oggi fra i dieci bestseller italiani, si possono riassumere in uno scenario dalla portata millenaria. Papa Benedetto, costretto a togliersi di mezzo dai poteri globalisti e dalla fronda ecclesiastica modernista che sosteneva Bergoglio, nel 2013 non ha affatto abdicato, ma ha “messo alla prova” i suoi nemici con una candida, sincera dichiarazione (la famosa “Declaratio”) in cui, annunciando di rinunciare all’esercizio del potere, si faceva porre dagli stessi cardinali, inconsapevolmente, in sede totalmente impedita, uno status canonico parallelo alla sede vacante, ma nel quale il papa è prigioniero e impossibilitato a comunicare liberamente.
Così Benedetto XVI è rimasto il papa a tutti gli effetti, benché contemplativo e privato della facoltà di governare, e i suoi nemici, accontentandosi del primo atto che parlasse di “rinuncia”, si sono scismati e annullati da soli convocando un conclave nullo poiché a papa né morto, né abdicatario. Si svela così il mistero del doppio papato: “una sorta di ministero allargato” fra due papi, sì, ma uno legittimo-contemplativo (Benedetto XVI) e l’altro illegittimo-attivo (Bergoglio). Per distinguersi dall’antipapa, Benedetto è, dunque, ”l’emerito”, non “il papa in pensione” (giuridicamente impossibile e, infatti, inesistente), ma “colui che merita”, che “ha diritto” di essere papa, dal verbo latino emereo.
Chi lo dice? Intanto, una ventina di specialisti, teologi, canonisti, giuristi e latinisti che hanno tradotto correttamente la Declaratio dal latino, dove il verbo vacet non sta per “sede vacante”, bensì per “sede vuota”; ma soprattutto è stato lo stesso papa Benedetto che lo ha spiegato con un linguaggio estremamente preciso, ma sottilmente logico, dovuto al fatto che, essendo giuridicamente in prigionia, non poteva parlare liberamente. E’ quello che Cionci ha chiamato il “Codice Ratzinger”, uno stile comunicativo che ricalca quello di Gesù coi suoi nemici ed è destinato a chi “ha orecchie per intendere”.