Elisabetta Antonini al Kabala giovedì 20 febbraio
Giovedì 20 febbraio alle 20.30, sul palco del Kabala di Pescara, Elisabetta Antonini presenterà in anteprima assoluta The Beat Goes On, un tributo alla Beat Generation che sarà poi pubblicato in primavera su Candid Records.
Sul palco assieme alla Antonini alcuni musicisti eccezionali come il sassofonista Francesco Bearzatti, il pianista Luca Mannutza, il contrabbassista Francesco Puglisi e il batterista Alessandro Paternesi.
The Beat Goes On è un omaggio alla Beat Generation, il movimento poetico e letterario che si è sviluppato negli Stati Uniti a partire dagli anni ’50 e che vede in Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroughs, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, i suoi autori di riferimento. Il titolo fa riferimento al famoso saggio di Fernanda Pivano.
Il progetto di Elisabetta Antonini racconta e ripercorre musicalmente gli scenari e i sogni di questa generazione di visionari. E’ un “concept album” interamente pensato sulle voci e le parole dei poeti beat, e presenta un materiale musicale vario e originale che passa dal jazz di Monk al folk di Bob Dylan, dove trovano spazio sonorità elettroniche e sintetiche, composizioni dai chiari tratti melodici, alcuni jazz tunes di energico bebop e momenti di improvvisazione collettiva di ampio respiro e ricchi di lirismo.
I brani, per la maggior parte originali e tutti scritti da Elisabetta Antonini, prendendo spunto e commentando i temi del viaggio, degli stati allucinatori e dell’estasi, della contemplazione mistica e dell’amore cosmico, del rifiuto delle convenzioni, della chiaroveggenza poetica, dell’esaltazione procurata dal jazz e dei jazzisti come espressione di autenticità e libertà, utilizzano i testi e le voci di Kerouac, Ginsberg, Burroughs e Corso che, brano dopo brano, diventano i veri protagonisti del progetto nel loro dialogo creativo e singolare col materiale sonoro.
I “beat”, studenti universitari, poeti e scrittori, avidi di cultura e di esperienze, dediti a incessanti speculazioni filosofiche e al misticismo indotto da droghe e alcol, coltivavano il mito del viaggio, della vita sulla strada come scoperta di se stessi, professavano il sesso libero da pregiudizi e il valore dell’autenticità, dei diritti umani e della coscienza collettiva. Hanno lasciato pagine di prosa e poesia sconcertanti e controverse, spesso censurate, contribuendo enormemente alla rivoluzione culturale avvenuta nel mondo negli anni ’60 e ispirando così generazioni di artisti e musicisti di allora e di oggi.