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Anche la Cna lancia l'allarme sui rincari del pane: "Il caro bollette rischia di spazzare via i panifici artigianali"

L'associazione di categoria interviene sulla questione dell'aumento dei costi energetici che rischia di far chiudere i panifici chiedendo un sostegno alle istituzioni

Sostenere i panifici e panificatori artigianali che rischiano di essere spazzati via dal caro bollette. Anche la Cna lancia un appello per la categoria dei panifici a causa dell'aumento dei costi energetici che in Abruzzo hanno portato molte attività ad essere a rischio chiusura, con costi triplicati in un anno, ed un'incidenza sul margine ingestibile. A dirlo la sezione dei dolciari e panificatori della Cna:

"Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per le imprese della panificazione, distruggendo bilanci e redditività aziendali, con aumenti schizzati in qualche caso perfino a quota 300%. Mettendo così con le spalle al muro, in un sol colpo, tanto le famiglie dei consumatori – alle prese con un’ondata di rincari senza precedenti anche per prodotti essenziali qual è appunto il pane - ma anche per le piccole imprese artigiane che lo producono: costretti, a loro volta, a fare i conti con costi che alla lunga potrebbero rivelarsi insostenibili."

Il responsabile regionale di Cna Agroalimentare, Mirco Mirabilio, ha aggiunto:

"La lievitazione dei costi, dunque, procede stavolta di pari passo con quella dei prodotti del forno; ed è ovvio così che sul bancone delle imprese del settore facciano ora bella mostra di sé, tra pagnotte e rosette, pizzette e dolciumi vari, anche le salatissime bollette. Da qui un pacchetto articolato di richieste rivolte al governo, ma anche alla Regione, per attutire l’impatto dei costi: chiediamo, tra le altre, misure immediate per calmierare il caro energia per le imprese di panificazione, con il mantenimento e il rafforzamento dei crediti di imposta sui maggiori costi di elettricità e gas; una forte rateizzazione su richiesta da parte delle Pmi; un sostegno all’autoproduzione attraverso l’introduzione di un credito d'imposta per l’installazione di impianti da fonte rinnovabile; la sterilizzazione delle accise sui maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese rispetto al corrispondente periodo di fatturazione del 2019"

La presidente regionale Antonella Antenucci ha concluso:

"In Italia ci sono quasi 20mila imprese che producono pane iscritte nel Registro delle Imprese, e per il 70% si tratta di imprese artigiane: è realistico pensare che a fine anno molte di queste rischino di chiudere l’attività. Ma oggi, con la sostanziale duplicazione dell’impatto energetico sui costi aziendali si può stimare un raddoppio di quelle percentuali, con un 13,6% di imprese non più nelle condizioni di proseguire l’attività e un 21,2% costretta a ridurre l’attività e conseguentemente anche l’occupazione"

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