Omicidio De Meo: otto anni a testa per i baby assassini
Il Tribunale dei minori de L'Aquila ha condannato ad otto anni di reclusione i due ragazzini di etnia rom che, la sera del 10 agosto, uccisero a calci e pugni Antonio De Meo, giovane di Castel di Lama, a seguito di una banale lite a Martinsicuro
Niente messa alla prova per i due baby assassini di Martinsicuro.
Per i due ragazzini di etnia rom, che la notte del 10 agosto 2009 uccisero a calci e pugni il giovane marchigiano Antonio De Meo, si apriranno le porte del carcere.
Il Tribunale de L'Aquila, infatti, ha rigettato la richiesta presentata dai legali degli imputati, e li ha condannati ad otto anni di reclusione ciascuno, considerando anche che hanno usufruito del rito abbreviato. L'accusa è di omicidio preterintenzionale, con l'aggravante dei futili motivi.
In realtà, l'aggressione era stata compiuta da tre persone, ma il terzo ragazzo non è imputabile in quanto al momento dell'omicidio non aveva compiuto 14 anni.
Soddisfatti i familiari e gli amici della vittima, mentre gli avvocati della difesa hanno fatto sapere che ricorreranno in appello.
Per i due ragazzini di etnia rom, che la notte del 10 agosto 2009 uccisero a calci e pugni il giovane marchigiano Antonio De Meo, si apriranno le porte del carcere.
Il Tribunale de L'Aquila, infatti, ha rigettato la richiesta presentata dai legali degli imputati, e li ha condannati ad otto anni di reclusione ciascuno, considerando anche che hanno usufruito del rito abbreviato. L'accusa è di omicidio preterintenzionale, con l'aggravante dei futili motivi.
In realtà, l'aggressione era stata compiuta da tre persone, ma il terzo ragazzo non è imputabile in quanto al momento dell'omicidio non aveva compiuto 14 anni.
Soddisfatti i familiari e gli amici della vittima, mentre gli avvocati della difesa hanno fatto sapere che ricorreranno in appello.